Audience: sfida radiofonica tra maggioranze e strategie

Getto la maschera: sono sempre un po’ sospettoso verso i giochi di carte. Il più delle volte mi sembrano solo una soluzione cheap.
Se poi le carte sono usate per creare un tabellone…beh, il dubbio aumenta.
Non che non ci siano straordinari giochi in questo senso, vedi Targi.
Comunque, ancora una volta, mi sono dovuto ricredere: vi voglio presentare Audience.

5 minuti
Per chi va di fretta
  • Fra trick-taking e maggioranze
  • Rapido e coinvolgente
  • Un’interazione inaspettata

Audience lo abbiamo provato a Play 2025 allo stand di Pick’N’roll. Era esattamente in mezzo a Valley Hoopers, titolo d’esordio dell’editore, e un prototipo, Panopticon.
Quest’ultimo è davvero qualcosa di ciccioso, che potrebbe segnare il salto di qualità dei ragazzi di Pick’N’roll. Motivo per cui Audience, oltre che a un gioco filler, poteva apparire proprio come un filler in attesa del lancio di Panopticon.
Ci siamo invece trovati a giocare a questo gioco di maggioranze e trick-taking con la partecipazione che ci sarebbe ad un’accanita partita di traversone.

Audience

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Autori

Giorgio Castiglioni
Carlo Alberto Iocco
Alessio Landi

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Editore

Pick ‘N’ Roll Games Lab

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Giocatori

2-6

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Età

8+

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Durata

20-30′

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Costo

25€

Un mazzo di carte funky

Audience è sostanzialmente un mazzo di carte. Anche la confezione che lo contiene ha la taglia del portacarte di ramino.
Molto carine le illustrazioni di Ilaria Rizzini, sia per l’aderenza al tema che per l’ambientazione.
E’ stato infatti scelto uno stile Anni 80, con tratti funky e macchie di afro.
Del resto sono un po’ gli anni d’oro delle radio, dove ci immaginiamo quei grossi stereo che si portavano anche a spalla.
Audience è proprio un gioco sulle radio, intese proprio come emittenti. Si sfideranno a colpi di decibel per coprire l’etere e conquistarsi… l’Audience.

La vostra radio

Diamo un’occhiata più da vicino alle carte.
Ogni giocatore ha un mazzetto di 6 carte. Sul retro hanno nome e logo della propria emittente, mentre dall’altro lato c’è l’immagine degli Speaker.
Ciascuna carta Speaker ha una Potenza d’Onda, che può essere 1 o 2. Se 1, ha anche un effetto speciale opzionale che può essere attivato quando giocato.
Questa è la parte di hand management del gioco.

Carte di Audience
Diverse radio si contendono il pubblico negli Anni 80

Che cosa trasmettiamo?

Le altre carte sono Audience. Rappresentano, temi, argomenti, che vengono trattati alla radio.
Ogni carta Audience avrà quindi un certo numero di simboli Categoria, un valore in punti intrinseco e altri simboli.
In questo gruppetto di carte ci sono anche da mescolare un certo numero di carte Evento.
Rimaniamo però sul pezzo e vediamo come si gioca.

Nel mazzo Audience troviamo anche gli Eventi che spezzano la logica delle maggioranze, (in generale in favore di set collection, ma non è detto)

Come si gioca

Dicevamo quindi che ogni giocatore parte con i suoi Speaker in mano.
Dopodiché viene creato un “mercato presente” e un “mercato futuro”, per così dire. Si formano cioè due file di carte prese dal mazzo delle Audience.
Ad essere precisi l’organizzazione su due file è già la modalità avanzata. Se avete però un minimo di dimestichezza con i giochi da tavolo, partite subito così.
A fronte di un incremento di difficoltà nullo, il “mercato futuro” arricchisce Audience di una profondità davvero importante.

Sei carte Speaker per ogni giocatore da gestire

Come mi accaparro il pubblico

Nel proprio turno il giocatore gioca una sua carta Speaker sotto una carta della fila del mercato.
Quando la somma della Forza d’Onda su una colonna è uguale a 4 o più, quella carta Audience viene attribuita.
Il giocatore che vince la carta riprende le sue carte Speaker e le mette nella sua pila degli scarti. Le carte di coloro che hanno “perso” la carta invece rimangono.
Scenderà infatti la corrispettiva carta dal mercato futuro e una pescata dal mazzo prenderà il suo posto.

Carte Audience
La prima fila è il Pubblico Attivo, la seconda quello futuro.
A colpi di maggioranze si giocherà la singola carta

La Chiusura di Audience: la chiave sono le maggioranze

A un certo punto non sarà più possibile rimpinguare il mercato e terminerà la partita.
Per ogni Categoria si verificherà chi ne detiene la maggioranza.
In 4 giocatori, ad esempio, chi ha più simboli di una Categoria fa 5 punti, il secondo 2 e il terzo 1.
Ci sono poi punti secchi derivanti dal valore delle carte e punti che seguono i criteri degli Eventi che si sono conquistati.

La Potenza d’Onda è satura (è arrivata a quattro. Il giocatore verde ritira la sua carta Speaker, raccoglie la carta del Pubblico Attivo e scende quella di quello futuro

Giocare d’astuzia: vincere senza vincere

Quindi fammi ragionare. Gioco lo Speaker in questa colonna, non tanto per il suo valore, ma per la sua abilità speciale.
In questo modo sposto uno Speaker avversario su un’altra colonna e me lo tolgo dalle scatole.
Anzi, se lo sposto lì, arriviamo a un valore di Potenza d’Onda pari a 4 e si attribuisce la carta Audience. Non la vinco io, ma non mi interessava neppure.
Facendo così, spazzo via la concorrenza e sono in vantaggio sulla prossima carta che scende dal “mercato futuro”, che è quella che davvero mi fa comodo

Magari non è semplice seguire questo ragionamento, con una doppia combo tra l’altro. L’idea era quella di farvi capire che Audience è un giochino fintanto non incontri cagnacci.

Link utili

In conclusione

Davvero notevole l’interazione che genera Audience. E’ vero che la singola carta Audience è attribuita da un sistema di maggioranze, ma la sensazione è quella di un trick-taking accanito.
Le abilità speciali dei personaggi, in questo caso degli Speaker, sono ormai un must have che ogni sviluppatore butta dentro come umami.
In realtà qui ci sta tutto. Tappare uno Speaker avversario, o spostare una carta da una colonna all’altra, è quel genere di “cattiveria” che butta ulteriore benzina sul fuoco.
Ed è quello che vogliamo.

Sempre più interazione

Sarà pessimismo cosmico, ma quando abbiamo visto i simboli ci aspettavamo il solito set collection, anche lui ormai un elemento che sembra imprescindibile per un family o family+.
Per fortuna questo sistema di punteggio è marginale, introdotto da qualche carte Evento. Il sistema di maggioranze, anche nell’attribuizione dei punti, è coerente con il livello di interazione a cui, immaginiamo, miravano gli autori.

La chiave del gioco sono le maggioranze au ciascuna Categoria

Il numero perfetto? Quattro

Il gioco scala in base al numero di giocatori. La “lunghezza” del mercato dipende proprio in base al numero di persone intorno al tavolo e lo stesso i punti attribuiti in base alla maggioranza dei simboli. Ci sono anche altri piccolo accorgimenti qua e là.
Diverso invece il discorso della durata. Indipendentemente dal numero di giocatori le carte Audience da assegnare sono grosso modo sempre le stesse.
La sensazione è che la durata si riduca all’aumentare dei giocatori.
Probabilmente Audience si gode appieno in 4. In più giocatori è difficile tenere sott’occhio i simboli raccolti dagli altri.

Giocare bene da subito: il mercato futuro è essenziale

Non apprezzo in generale giochi con troppe varianti. Mi infastidisce un po’ il non poter quasi mai giocarle, perché il più delle volte, in particolare per filler, al tavolo ho sempre giocatori alla prima partita.
Insistiamo sul fatto però di introdurre il mercato futuro fin da subito, per evitare anche di sottovalutare il gioco.
A qualche evento di piazza abbiamo a volte semplificato altrove. Magari può essere un’idea.
Audience offre anche la possibilità di giocare a squadre (avendo un’anima trick-taking come privarsene?).

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