Ave Cesare!: la guerra civile romana in 20 minuti

È un periodo che stiamo vedendo diversi wargame. Dopo la Guerra del Peloponneso di qualche tempo fa, ci siamo spostati qualche secolo più tardi.
Giochix ci permette questo viaggio nell’Antica Roma, all’incirca alla fine dell’era repubblicana e alla guerra civile romana.
Come sapete tutto iniziò con la controversa frase “Alea iacta est” che è passata alla storia.
Ma in Ave Cesare! di Paolo Mori di dadi nemmeno l’ombra.

Tempo di lettura 6 minuti

L’audio Podcast

In effetti Ave Cesare! è un wargame alla Paolo Mori, che è lo stesso autore di Blitzkrieg.
Sono wargame per gli amanti dei giochi da tavolo, con meccaniche semplici e partire all’interno della mezz’ora.
Del resto lo slogan del gioco di oggi è: “Conquista Roma in 20 minuti“.
Vediamo se siamo usciti vincitori dalla guerra civile.

Per chi va di fretta
  • Cesare e Pompeo si sfidano in un gioco a maggioranza su area
  • Non dura 20 minuti, ma poco ci manca
  • Nessun elemento aleatorio renderà felici molti giocatori
  • Convince la semplicità ed efficacia delle regole
  • Un valido solitario

Ave Cesare!
di Paolo Mori
Giochix

1-2 Giocatori. Età 14+

Durata: 30 minuti
Costo: 35€ circa


Anche la presentazione è asciutta e “utilitaristica”

Scatola quadrata per Ave Cesare, ma non dai classici 27 cm. Del resto non ce n’è bisogno.
Nessun effetto UV, ormai immancabile, anche se a volte stucchevole, sul coperchio.
Già dalla scatola Ave Cesare ci fa percepire tutto lo “stile Mori”.
Non da meno il tabellone rettangolare, con una grafica che permette ad entrambi i giocatori di leggere di lato le scritte.
Perché in fondo questo gioco è un testa a testa per il controllo dell’Impero Romano, il bacino del Mediterraneo ed alcune regioni dei Balcani e del centro Europa.

Fra tutti i segnalini, questi sono la chiave della meccanica.
Il simbolo indica dove si possono posizionare.
Scegliete voi se conviene insistere più su una provincia o su quella adiacente.

Un nutrito numero di segnalini

Troviamo poi due sacchetti da dove estrarre i token. Sono in nylon e uno riporta l’immagine di Cesare, l’altro Pompeo.
In effetti ogni giocatore ha sia una dotazione di segnalini. Ci sono quelli già citati, i segnalini Influenza, che si pescano dal proprio sacchetto.
Una volta pescati possono essere nascosti dietro uno schermo di cartone, in modo che l’avversario non ne legga il valore.
Gli altri sono i 12 segnalini Controllo: vince per primo il giocatore che se ne libera.
Per farlo, lo dice il nome stesso, bisogna assicurarsi il dominio delle regioni in cui il tabellone è diviso.
Raccogliere i vari token Bonus potrebbe aiutarvi nello scopo.
Come fare tutto questo sarà chiaro tra poco.

Tutto pronto per la guerra civile (con token messi in favore di fotocamera)

Una divisione in provincie, con tensioni sui confini

Al fine di capire come funziona Ave Cesare bisogna fornire qualche dettaglio sul tabellone.
È diviso in regioni, che possono rappresentare le provincie romane. Ogni provincia ospita all’interno un segnalino Bonus, assegnato a caso durante il setup.
Ogni confine, linea, che divide due province ha una casella con un simbolo. I giocatori dovranno posizionare lì i loro gettoni Influenza.
Questi dischetti sono allora volta particolari.
Ok, il retro sembra una moneta romana, ma la faccia utile è divisa a metà da una linea (ricordano i vecchi gettoni telefonici) e su ciascuna parte è riportato un numero. In un angolo è infine raffigurato un simbolo (una spada, una galea o uno scudo, ad esempio).
Noterete che questi simboli sono gli stessi che trovate nelle caselle sui confini delle provincie.

12 i token Controllo di cui sbarazzarsi per vincere la partita.
(Sopra lo spazio per i Bonus Senato)

Nessun dado, ma una deterministica maggioranza

La spiegazione precedente dovrebbe avervi fatto capire dove vogliamo andare a parare.
Ad ogni turno il giocatore ha a disposizione almeno 2 dischetti Influenza (possono aumentare per via dei bonus).
Un posizionamento è consentito se il simbolo del token è lo stesso della casella dove lo si vuole posizionare.
Allineando la linea divisoria del gettone, un numero si affaccerà su una provincia e l’altro su quella confinante.

Chi “chiude” una provincia porta a casa uno di questi segnalini Bonus

Chiudi la provincia e assegniamo il controllo

Il giocatore che occupa l’ultimo spazio libero attorno ad una provincia, prende il token Bonus all’interno dell’area.
Darà un vantaggio, a volte anche significativo.
A questo punto ogni giocatore somma i valori dei suoi token Influenza che si affacciano sulla regione.
Chi ha la maggioranza sostituisce lo spazio lasciato vuoto dal segnalino Bonus con uno dei suoi Supremazia.
Ci sarebbe anche da fare un ulteriore controllo, tra l’altro molto cattivo, la cui spiegazione la trovate in una didascalia.
Basti sapere che puntare ad avere il controllo su provincie confinanti può essere una buona strategia.
Come anticipato, chi si libera du 12 segnalini Controllo per primo vince la partita.
Attenzione: non equivale a controllare 12 province diverse. Già Roma vale doppia, un segnalino Bonus aiuta a “scaricarsi” e, infine, c’è il bonus “provincie adiacenti”.

5 a 4 per Pompeo che si aggiudica la Dalmazia

Crasso è un avversario astuto

Ave Cesare! ci racconta la guerra civile romana che finì con la vittoria di Cesare, conclusasi con la sconfitta pompeiana di Farsalo.
Il terzo triumviro, Crasso, morì prima di questo evento.
Nel gioco di Mori è il nome dell’automa che possiamo sfidare nelle partite in solitario.
Un avversario credibile e tenace. Un mazzo di carte, in realtà in cartoncino spesso, viene assemblato ad inizio partita a seconda della difficoltà scelta.
Generalmente dà più o meno scelta a Crasso, dotandolo di un pool di segnalini Influenza più ricco di quello di un giocatore normale.

Un mazzo di tessere, da comporre in base alla difficoltà, decide le possibilità di Crasso

Basta seguire la logica

Due paginette forniscono la scaletta della logica che usa per posizionare i token, ovvero della priorità delle sue scelte.
A prima vista può sembrare tedioso, ma è molto più agevole di quanto sembri.
Crasso non è uno stupido: se con la sua mossa può aggiudicarsi una provincia, lo farà con il minimo sforzo.
Se manca solo un segnalino da piazzare, anche se non ha modo di aggiudicarsi la maggioranza, chiude la provincia per assicurarsi il gettone Bonus.
Un paio di partite e non leggerete nemmeno più il libretto.

In conclusione

Due giocatori si confrontano sullo scacchiere dell’Antica Roma sul finire dell’era repubblicana.
Questa è la sintesi di Ave Cesare!, l’ultimo gioco da tavolo – wargame di Paolo Mori.
Nessun dado, ma una spietata logica di maggioranza su area con qualche colpo di scena (twist) che tiene alta la tensione e suggerisce un’altra partita.
Vorrete conquistare tutto, ma la maggior parte dei gettoni Influenza sono forti su un lato ma deboli sull’altra metà.
Inoltre dovrete fare attenzione al possibile mismatch fra le vostre truppe (simboli dei gettoni) e quelli che realmente servono.
Imparerete poi a non seminare gettoni a caso, ma a creare catene, un po’ come nel Go.
E a volte dovrete prendere la decisione di chiudere una provincia, anche solo per sottrarre un Bonus al nemico (o come premio di consolazione per voi).

Cesare ha appena preso Creta.
Le truppe di Pompeo fra Creta e Acaia saranno fatte fuori: un segnalino Controllo di Cesare al loro posto

Una grande longevità

Con i piccoli, ed elementari, esempi precedenti, vi abbiamo dato un’idea delle strategie che Ave Cesare! può offrire.
Complice anche il differente setup ad ogni partita, dato dalla differente distribuzione di token Bonus, questo gioco così semplice e compatto offre un’altra longevità.
Questo anche senza scomodare “le espansioni”, in genere token Bonus addizionali che cambiano qualche regoletta.
Un’ultima nota: all’interno della confezione trovate segnalini e tessere in “bianco”. Una buona idea per personalizzazioni o pezzi di ricambio.

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7 Ottobre 2022

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