Mi ero prenotato per due giochi e Sara era volontaria al gioco libero. Quand’ecco che a prenotazioni aperte GdT Roma Players offre l’opportunità di provare Transgalactica in anteprima.
E noi, da fanbase tasciniana, che facciamo? Ce ne priviamo?
Eh no!
Ecco quindi che il primo gioco del Long Day Play di Maggio è stato Transgalactica, atteso titolo di Tascini.
Ci eravamo iscritti anche al sorteggione della Devir di Play 2025, ma con esito negativo.
L’unica cosa che ci eravamo portati a casa era proprio un video di Daniele che setuppava la sua opera.
Tenete conto che Sara ha non so quante partite a Tzolk’in e a Teotihuacan, secondo lei un gioco non così pesante.
Capirete quindi l’hype per questa nuova uscita.
Transgalactica


Autori
Daniele Tascini

Editore
Devir

Giocatori
206 15×21

Età
14+

Durata
2 hr

Costo
65€ circa
Componentistica abbondante
Partiamo dai due titoli che abbiamo citato. Tenendo conto che noi abbiamo Teotihuacan prima maniera, in olandese preso su Vinted tra l’altro. Non la versione super pimpata Deluxe Master Set che invece, per certi versi, assomiglia un po’ a Transgalactica.
Qui i meeple, i lavoratori di ciascun giocatore, sono sagomati secondo la loro fazione e sono tutti con adesivi.
Lo stesso vale per i vari pezzi come Astronavi e Avamposti, e le risorse, Minerale, Energia e Aliena.
C’è da dire che noi abbiamo trovato tutto allestito, ma dal regolamento pare che sta a voi incollarvi tutti gli adesivi (vedi Ieurusalem).
Niente plastica però, tutto in legno.
Una cifra stilistica che ricorda un altro titolo Devir, Daitoshi.
Oltre a questo lusso, le plance giocatore sono dual layer. Questo un dettaglio che apprezzo e, considerando comunque il rincaro generale delle scatole, dovrebbe essere uno standard consolidato.
Una grafica sgargiante
L’artwork è curato da Edu Valls, che già si occupò di Bitoku e di 3 Ring Circus. In quest’ultima occasione, in particolare, mi piacque come il suo lavoro riusciva a trasmettere il calore del circo Barnum.
La grafica di Transgalactica è altrettanto sgargiante (ecco, forse i colori ricordano Bitoku?). Ci torneremo più tardi.
Il tabellone vede al centro un sistema di pianeti collegati tra loro che si presta a un movimento su griglia.
Lo spazio intorno è organizzato in modo da lasciare lo spazio a vari tracciati e display di carte.
Inutile però perdersi in un dettaglio pedissequo, quando comunque la Devir ha messo a disposizione il regolamento in diverse lingue.

Un po’ di ambientazione
In Transgalactica dovremo guidare il nostro equipaggio, per ordine del Senato Galattico, nell’esplorazione di nuovi pianeti, con Avamposti da posizionare e Pirati da sconfiggere.
Tutto questo richiede lo sviluppo di tecnologie, ma anche la gestione della politica interna e lo sviluppo di una rete commerciale.
Una galassia sconosciuta e Camere Criogeniche
Siamo in 4 giocatori e quindi troviamo tutto setuppato per questo numero di persone.
Per la cronaca il tabellone è fronte retro e ha due Mappa Galattiche, il sistema di pianeti, da applicare per partite con 2 o 5 equipaggi.
Per inciso il setup della mappa, che può sembrare un po’ laborioso, è molto randomico (che in genere fa rima con longevità).
In 4 giocatori abbiamo usato 16 tessere Pianeta da un pool di 20 e anche l’assegnazione dei Pirati è casuale.

Un buffo equipaggio pronto per l’avventura
A me capita l’equipaggio giallo, che ricorda molto i Minions.
La mia ciurma, come quella degli altri, è formata da 2 Capitani (immagino un singolo capitano che fa due azioni, per coerenza alla lore) e 6 Membri dell’Equipaggio.
Mentre i due boss sono subito disponibili, ad inizio partita abbiamo solo un lavoratore “ausiliario” disponibile.
Gli altri se la dormono nelle Camere Criogeniche, in attesa di essere convocati.

Un piazzamento lavoratori “specializzato”
Se non si fosse intuito siamo di fronte ad un piazzamento lavoratori, con due differenti tipi di lavoratori, ad essere precisi. Niente dadi questa volta.
Le risorse iniziali sono assegnate scegliendo in ordine inverso di turno una carta Ricchezza (con una procedura simile si sceglie anche una tessera Abilità, che dà un po’ di asimmetria al gioco).
Spavaldamente, e dopo vedremo perché, scelgo la carta Ricchezza che mi sblocca già il secondo Membro dell’Equipaggio.
Azioni principali…
Passiamo subito alla ciccia, la Fase Azioni.
Il giocatore di turno invia un Capitano in uno spazio azione sul tabellone. Gli spazi azione dedicati a questi lavoratori sono facilmente distinguibili, in quanto hanno una forma a rombo.
Sono tra l’altro esclusivi, cosa che stringe un po’ il gioco.
Sono generalmente associati ai tracciati citati in precedenza, permettendo così di scalare quella tech.
Ad ogni modo ne esistono anche di altri tipi, come uno dedicato al movimento del proprio razzo sulla griglia (pagando Energia per saltare da un pianeta all’altro).
Ne esistono anche sui Pianeti stessi, dove per renderli disponibili bisogna avere collocato un proprio Avamposto.
In effetti sono spazi un po particolari, tralasciamoli un attimo.

… e mosse di riflesso: sfruttiamo l’onda del Capitano avversario
Escludendo quelli presenti sui Pianeti, ogni spazio azione destinato ai Capitani è affiancato da uno spazio secondario, riconoscibile dalla forma a “bandiera”.
Dopo che il giocatore di turno ha posizionato il proprio Capitano su uno di questi spazi principali, gli altri giocatori hanno la possibilità – ma non l’obbligo – di inviare un proprio Membro dell’Equipaggio nello spazio secondario corrispondente.
Generalmente questa possibilità è indicata come “seguire“.
L’effetto dell’azione secondaria è simile a quello dell’azione principale, ma presenta delle limitazioni: di solito richiede un maggior costo in risorse oppure produce un effetto meno potente.
Per esempio, se l’azione principale di Produzione consente sia di avanzare sull’apposito tracciato che di produrre risorse, l’azione secondaria permette di scegliere solo uno dei due effetti.
Ecco perché ho scelto di partire subito con un Membro dell’Equipaggio addizionale.

Gli altri giocatori hanno deciso di “seguire la mossa”.
Attivano così un’azione secondaria, simile, ma meno potente
Preparo la mia strategia
I tracciati tech hanno diverse connessioni tra loro, un po’ come accade in altri giochi di Tascini.
Sicuramente è difficile intuire subito alla prima partita come creare un motore produttivo efficiente, figuriamoci al primo round.
Do un’occhiata ai 2 Obiettivi, personali e segreti, che mi sono stati dati durante il setup. Ne potrò valorizzare solo uno a fine partita. Uno di questi mi premia con 2 PV per ogni avamposto costruito.
Mi sembra il più intuitivo.
Quindi devo trovare Energia per muovere l’Astronave e Minerali per costruire gli Avamposti.
Inizio a capire quanto sia importante avere risorse…

A caccia di risorse…
Ci sono diversi modi per procurarsi risorse. Uno, diciamo attivo, è attraverso la Produzione e l’altra è l’azione Mineraria.
La prima è abbastanza banale: ogni Avamposto produce risorse del colore, ovvero del tipo, del pianeta in cui si trova.
Avanzare sul tracciato fa produrre più risorse dallo stesso Avamposto.
L’azione Mineraria attiva solo i pianeti che hanno una trivella.
Attiva però anche le tessere Minerarie che, a vario titolo, ho raccolto e messo in colonna sulla mia plancia. A parte che anche qui sono povero, come gli altri, ad inizio partita.
Ad ogni modo l’azione non attiva tutte le tessere, ma solo un certo numero che dipende da che livello si è raggiunto sul tracciato Politico.
Un selettore sulla mia plancia mi ricorda quante ne attivo.
Ok che ne sono privo, ma inizio a pensare che convenga innanzitutto prepararmi in quest’ottica.
…o vivere di rendita
La prima fase del round è quella dei Profitti, o di rendita se preferite.
Tutte le icone con una mano tesa che vediamo, sul tabellone principale o sulla nostra plancia, ci offrono qualcosa.
Si attivano anche tutte le tessere del tracciato Politica sulla propria plancia, con una logica simile a quella vista per l’azione Mineraria, solo che qui è automatica.
Il mio Membro dell’Equipaggio che ho fortemente voluto copre uno spazio che mi avrebbe dato 3 PV a round.
Considerando la mia scarsità operativa, non so se mi è convenuto sbloccare il secondo già dal setup.
A metà partita sono a 0 punti dove c’è chi ha già cambiato lato del tracciato dei punti che corre lungo il perimetro del tabellone.

Si prendono risorse e benefici in base a delle tessere acquisite.
Il “quante” dipende a che punto è arrivato il selettore, che avanza grazie al tracciato Politica
Pochi punti e pure menato
E quindi nei primi round mi muovo in maniera scoordinata. Ho un livello di Politica che mi attiverebbe un sacco di tessere, o via rendita o via azione Mineraria. Peccato ne abbia raccolte pochissime.
Nel frattempo trascuro il tracciato Militare.
E’ un tracciato cinico. Nella terza, ed ultima, fase del round il giocatore più avanti realizza un numero di punti pari alle caselle che lo distaccano dal secondo.
Viceversa, l’ultimo nel tracciato perde i punti che lo separano dal giocatore che lo precede.
E chi è stato l’ultimo per metà partita?

La riscossa dei Minions
Zitto zitto ingrano un pochino. Fondo un Avamposto particolare che richiede il sacrificio di un Membro dell’Equipaggio, così rialzo le rendite, e allo stesso tempo mi permette di salire sul tracciato militare ogni round.
Termina così l’emoraggia, seppur piccola, di punti vittoria in ogni fase di Mantenimento.
La Produzione, con qualche Avamposto qua e là, mi porta un po’ di risorse, anche considerando che mi sono specializzato un po’.
Grazie alla posizione che ho raggiunto sul tracciato Politica, ho accesso all’intero ventaglio di carte Missione presenti nella vetrina. Questo mi consente di prenotarne e completarne alcune, convertendo risorse in Punti Vittoria, in pratica.

Avanzo anche sul tracciato della Tecnologia, non tanto per attivare le carte (simili alle omologhe su Teotihuacan), ma per risolvere uno dei Decreti Galattico.
Purtroppo, siccome mi sono attardato, ho accesso solo a ricompense meno ghiotte.
Oh… non è che vinco.. ma perdo dignitosamente.
Ottengo cioè una buona posizione nel gruppo degli inseguitori, mentre la cima della classifica era irraggiungibile per tutti già da tempo.
I punti di fine partita arrotondano un po’, ma non cambiano la situazione.
In conclusione
Con il racconto a macchie della mia partita spero di avervi introdotto un po’ a Transgalactica, in uscita quest’estate.
Non è un clone di un’altra opera di Tascini, ma si sentono comunque i tratti distintivi dell’autore che arrivano fino a Marco Polo.
Del resto se da quel sarto vai quelle camicie ti fa, si dice. E’ non è detto sia un male.

Buona l’introduzione del segui
Se dovessi segnalare una novità, non in termini assoluti ma proprio per questa produzione autoriale, è la meccanica che permette di seguire un’azione.
In un gioco così complesso i turni potrebbero dilatarsi mentre si ottimizzano le mosse.
La possibilità di agire nel turno avversario tiene viva l’attenzione.
Si tende in questo senso a fare riferimento a The Gallerist, ma lì l’opzione di seguire è passiva (devi essere scalzato da un giocatore, non la scegli tu).
Grafica non sempre chiara
La grafica è curata e ha uno stile stravagante, anche se non sempre risulta funzionale.
Un esempio è la simbologia, che adotta icone originali al posto di quelle più comuni e consolidate (come quella per indicare uno sconto risorse), oppure utilizza simboli poco intuitivi o semplicemente inusuali, a cui è difficile abituarsi.
Penso ci siano logiche che ormai sono degli standard, a cui basterebbe attenersi.
Tutto risulta molto carico e serve un attimo prenderci l’occhio.
Cosa che si può fare, insomma.

Lo rigiocherei
A fine partita stavo prendendomi un caffè al bar e altri giocatori, che avevano giocato altri titoli quella mattina, mi hanno chiesto un feedback.
Mentre spiegavo loro pro e contro, non diversamente dal modo con cui l’ho fatto adesso, mi hanno fatto la domanda chiave.
Quella che poi, sintetizza tutto. “Lo rigiocheresti?“
E la risposta è assolutamente sì.
Al primo impatto ha prevalso lo spaesamento. Ma l’ho saputo gestire perché me lo aspettavo. E comunque non siamo ai livelli di Tekhenu, per intenderci.
Però poi ho iniziato a comporre il puzzle. E intuire ci potessero essere altre strade per dipanare il gomitolo.
Le voglio provare.