Starship Interstellar: la nostra prova a Play 2021

Il gioco di cui vi parliamo oggi ci ha suscitato interesse fin da quando l’editore ci ha parlato di questo progetto.
Ci sono diverse ragioni riguardo la nostra curiosità.
La prima di tutte riguarda l’ambientazione: lo Spazio. Teniamo anche conto che uno degli autori è Andrea Crespi.
Fra i suoi lavori ricordiamo 1969 e Apollo XIII. L’altro co-autore è Davide Calza, che certo non è da meno. Il suo approccio matematico è al servizio del gioco in un modo molto funzionale.
Il terzo elemento è la meccanica implementata nel gioco, prima fra tutte quella del “Sistema Solare in moto“.
Eccoci quindi a parlare di Starship Interstellar.


Tempo di lettura 10 minuti

Grazie all’invito di Pendragon Game Studio alla Blue Room di Play 2021, possiamo raccontarvi la nostra esperienza riguardo a Starship Interstellar.
Come abbiamo detto è un prototipo. Le immagine non illustrano quindi il materiale che troverete nel Kickstarter.
Il gioco base, a meno di bilanciamenti e piccoli ritocchi, è invece per lo più congelato.
Chiediamo scusa, ma la nomenclatura che usiamo potrebbe non essere ufficiale. Diamo qui una definizione nostrana per capirci fra noi.

Qui eravamo tornati sulla Terra e stavamo pianificando di stabilire una colonia sul tranquillo Giove

Un po’ di ambientazione

Starship Interstellar è un gioco che definiremo eurogame, per la gioia di tutti coloro che amano la classificazione euro-american, cinghiale-filler ed altre amenità.
Siamo in un futuro lontano dove l’umanità ha capito come sfruttare l’energia del Sole.
Nel senso che non ha coperto la superficie terrestre di pannelli fotovoltaici, ma ha imparato ad estrarre il plasma dalla nostra stella.
Il problema è che questo tipo di sfruttamento comporta un invecchiamento precoce del Sole e anticipa il suo passaggio a Gigante Rossa.
Vi evitiamo la spiegazione fisica per essere tacciati di scrivere “pipponi”, ma vi rimandiamo alla paragrafo “Il destino del Sole” su Wikipedia.
Fatto sta che il Sole aumenterà la sua dimensione inglobando i pianeti fino alla Terra.
Il Governo Mondiale allora promuove una sorta di consorzio tra gli Stati per creare la Interstellar.
E’ il veicolo che condurrà parte dell’umanità sul sistema Trappist.
Ora Calza e Crespi non è che la sparino così grossa. Dell’arca spaziale, più recentemente chiamata nave generazionale, se ne parla da 50 anni.
Tra l’altro nella comunità scientifica si sentono anche castronerie che sarebbe esagerate anche per un gioco da tavolo, ma non è questa la sede.
La possibilità, invece, che Trappist possa offrire condizioni di vita paragonabili a quelle sulla Terra è una scoperta più recente.

Un diagramma preso da Wikipedia mostra come evolvono le stelle in base alla loro massa. Nessuna Supernova per il Sole, ma c’è poco da stare allegri : siamo la stella al centro nella Main Sequence (credits: By R.N. Bailey – Own work)

Un progetto esoso

Non è che la Intestellar la regalino.
Ogni elemento che andremmo a produrre richiede un certo tipo e numero di Risorse Minerarie.
Ce ne sono di vario valore dove, ma guarda un po’, quelle più pregiate stanno ai confini del Sistema Solare o vicino al Sole, sui pianeti che per primi verranno inghiottiti dal Sole.
Potete anche sprecare risorse pregiate al posto di alcune più economiche, ma nessuno vi darà il resto e non potete pagare “2×1”.
Per carità, potrete drenare ancora energia dal Sole come avete fatto fino adesso, ma questo accelera la sua trasformazione in Gigante Rossa oltre a fare sbroccare l’opinione pubblica.
Questo aspetto non è secondario, visto che potrebbe farvi perdere punti, addirittura ad ogni turno.
Alla fine infatti il consorzio non è poi così francescano: ogni Nazione vuole passare come la salvatrice dell’umanità, accumulando punti Prestigio e facendo vincere la partita al leader che la guida.

Carina questa grafica che permette di avere un’idea sui tempi che ogni pianeta impiega per fare un giro intorno al Sole (periodo i rivoluzione). E’ un aspetto importante del gioco, per pianificare quanto Carburante imbarcare quando si intraprende un viaggio interplanetario. Tranquilli, l’implementazione nel gioco è molto family. Ad ogni modo se ne volete sapere di più, potete proprio andare a leggere il post al sito dove abbiamo preso questa immagine (credits: https://thespaceandthetime.blogspot.com/)

Entriamo dentro il gioco

Come da introduzione, inutile soffermarci sui materiali. Tra l’altro siamo più che certi che la campagna Kickstarter arricchirà Starship Interstellar di un sacco di ammennicoli, come da tradizione per il crowdfunding.
Parliamo del gioco e di come Volpe Giocosa l’ha interpretato.
Ogni turno di gioco è diviso in tre fasi.

Una visione di insieme: il Sistema Solare dove navigare. Sotto ci sono i pianeti da colonizzare, dove per ogni pianeta è indicato che qualità di giacimenti si possono incontrare. In alto a destra le condizioni del Sole: a ogni turno peggiora, se poi lo sfruttate pure peggio. Subito sotto la traiettoria per Trappist da trovare. In basso a sinistra il tracciato delle persone imbarcate e a fianco quello della reputazione (o Opinione Pubblica): si innervosiscono se sfruttate il Sole, si rallegrano se fate salite gente a bordo dell’Interstellar. Subito a fianco un tracciato che vi premia per le azioni fatte, dopodiché c’è posto per le Menti Brillanti al Governo Mondiale. Nell’angolo in basso a destra, non si vede, costruiamo la Interstellar

Un piccolo tecnicismo

Non ci vorremmo perdere in dettagli, ma almeno questo è importante per capire il gioco.
Ogni giocatore inizia con set di Token Azione, fronte retro. Questo set potrà essere arricchito in corso d’opera, ma non è questo il punto.
Nel proprio turno si gioca un token e si compie l’azione descritta.
Quando la palla torna a noi, possiamo giocare un nuovo token e intraprendere una nuova azione.
Se il token giocato in precedenza ha il simbolo infinito, possiamo continuare a usare quello e ripetere l’azione.
E’ chiaro che l’azione che procura Carburante non sia ripetibile nella stessa fase, mentre quella che fa accedere al Mercato permetta questa funzione.
In fase 2 si girano i token, mostrando così le azioni possibili per quella fase, con una logica simile a quella descritta.

Se imbarcate gente sulla Interstellar, qui sotto forma di meeple, l’Opinione Pubblica sarà lieta e vi premierà

Fase 1: Come gestire la propria Agenzia e vivere, forse, felici

Nella Prima Fase ogni giocatore gestisce la propria Agenzia, che può essere la NASA, l’ESA o altro.
Nella nostra demo non c’erano abilità speciali legate alla singola Agenzia.
Ogni giocatore ha la propria plancia giocatore, che serve più che altro a tenere traccia dei progressi tecnologici conseguiti durante il gioco.
Si ha una seconda plancetta che rappresenta un’astronave che abbiamo a disposizione per andare a colonizzare gli altri pianeti del Sistema Solare. Su questo cartoncino si imbarca il Carburante necessario per il viaggio, considerando andata e ritorno, e l’attrezzatura per insediare colonie più efficienti. Funziona anche da cargo per riportare le Risorse Minerarie sulla Terra.
Oltre a questa dotazione, si ha anche a disposizione una scatolina dove conservare, al riparo di occhi indiscreti, le proprie risorse.
Sono le Menti Brillanti, il Carburante e le Risorse Minerarie.

Davide aggiorna i tracciati. Nella scatolina conserviamo le nostre risorse

Fase 2: Lavoriamo insieme e tramiamo da soli

Quando tutti hanno passato, si chiude la prima fase del turno e ci si dedica alla parte bassa del tabellone.
Le risorse che abbiamo accumulato le possiamo investire in diversi modi.
Quello più ovvio è collaborare alla costruzione dell’Interstellar, pagando il costo in Risorse Minerarie dei sottosistemi necessari in quel momento e ricavandone il congruo Prestigio.
Potrebbe anche essere l’occasione di imbarcare popolazione sulla nave, anche qui pagando costi diversi.
Tra l’altro è una mossa che potrebbe placare l’Opinione Pubblica, rimediando magari al drenaggio del plasma dal Sole che vi fa additare come mostri ai loro occhi.
Come dicevamo, questo consorzio non è per niente cooperativo.
Se mandate una vostra Mente Brillante al Governo Mondiale, otterrete dei benefici.
Quello che si arruffianerà di più i politici, sarà colui che guiderà la fase nel turno successivo.

Un rendering del materiale

Fase 3: Quando hai unto le giuste ruote, tutto ingrana meglio

Se avete bussato alle porte giuste nella fase precedente, Starship Interstellar vi premia ora dandovi le redini del Governo Mondiale.
Sostanzialmente potete svolgere una lista di azioni, scegliendo di volta in volta come farle, utilizzando mezzi del Governo Mondiale.
La parte divertente è che i benefici di queste azioni andranno nelle vostre tasche.
Ci è sembrato un’opportunità davvero golosa, ma anche dispendiosa da ottenere.
E’ l’occasione per sottolineare come gli autori si siano dedicati a un buon bilanciamento del gioco.
Fare tutto è impossibile e opportunità importanti come quella descritta richiedono grandi sforzi, che possono essere anche vanificati da una contromossa avversaria.

Foto dal vetro della Blue Room. Si nota come il vostro affezionatissimo sia in crisi?

Come si è comportata Volpe Giocosa

Vi anticipiamo che non abbiamo finito la partita, con nostro grande rammarico.
Ci stiamo già organizzando per avere un’altra opportunità di fare una partita per intero.
Purtroppo ci aspettavano 5 ore di viaggio e non potevamo fare troppo tardi, scappando in malo modo dalla Blue Room.

La nostra fiducia nella Scienza…

Il paragrafo sulla struttura del gioco vi dovrebbe aver fatto capite che Starship Interstellar offre diverse opportunità per fare punti.
Per capire la nostra strategia tenete conto che i pianeti nel gioco si muovono, simulando la seconda legge di Keplero.
A seconda della posizione relativa tra i pianeti, si ha un costo Carburante diverso per raggiungerli.
Il setup iniziale offriva il raggiungimento a prezzi scontati di Nettuno.
Abbiamo investito buona parte delle nostre Menti Brillanti per studiare tecnologie che migliorassero la velocità di estrazione e il ritorno automatico delle risorse sulla Terra, senza la necessità di fare la spola fra Nettuno e casa.
La benzina non è che la regalano e il gioco poteva non valere la candela.
Inoltre avevamo libera la nave per colonizzare nuovi pianeti, come un più tranquillo Giove.
Con grande coraggio ci siamo lanciati su questo pianeta che offre le Risorse Minerarie più ricche.
Pescando dal sacchetto, simulando la prospettazione del sito di atterraggio, abbiamo effettivamente pescato un giacimento ricco in quantità e qualità di Risorse Minerarie.
Il nostro sistema automatico ci riportava ad ogni turno le migliori risorse disponibili in Starship Interstellar, che scambiavamo al Mercato.
In pratica ci approvvigionavamo di quanto sarebbe servito per le azioni di Fase 2, dove il mercato ci pagava il plusvalore delle nostre risorse in Carburante.

La scatolina “nascondi risorse” può sembrare controversa. L’aria eurogame che tira richiederebbe che tutte le risorse siano pubbliche. Sarebbe però l’equivalente dell’incantesimo Sonno di D&D. Nel senso che poi ci si perde a fare i conti, paralizzando il gioco. La scatola è utile anche per una separazione “geografica” delle risorse. Quello che è nella scatolina-hangar può salire sulla propria astronave solo quando è in orbita terrestre. Niente salti a buffo

…è il duro scontro con la realpolitik

Un importante investimento nella Fase 1 ci ha messo in difficoltà nella “fase politica” del gioco.
Ok, eravamo abbastanza ricchi, ma non sapevamo quanto in relazione agli avversari (ricordate, le risorse di ogni Agenzia sono celate).
Abbiamo costruito alcuni pezzi pregiati della Interstellar e abbiamo coccolato l’opinione pubblica.
Le nostre Menti Brillanti però si spremevano le meningi nei nostri lavoratori. Non avevamo nessuno, a meno di non spendere un botto, da inviare a piangere al Governo Mondiale.
Anche ricercare la traiettoria per Trappist, ovvero avanzare su un tracciato nel tabellone, era divenuto troppo esoso.
Tuttavia non è che la nostra strategia fosse così marcia, essendo difatti la classifica corta per tutta la durata della demo.

In questa foto sfuocata abbiamo giocato l’azione che carica la nostra scatolina con 4 cubetti Carburante. Avevamo appena iniziato: il tracciato delle tech è ancora senza pedine gialle (Menti Brillanti). Una volta che attivi la tech, l’omino rimane lì. Una tech, ad esempio, consente di portare su un pianeta una struttura per aumentare la produttività. Se migliorate una tech di un livello, tutte le strutture già posate beneficiano del miglioramento.

In conclusione

provare Starship Interstellar in anteprima è stata una grande opportunità, seconda a quella di avere conosciuto Andrea e Davide.
Veramente appassionati e orgogliosi, a buon merito, del loro titolo.
Al di là della demo, abbiamo approfittato della loro pazienza per parlare di questo gioco più nel dettaglio.
Quello che possiamo dirvi è di sorvegliare la pagina del Kickstarter assiduamente.
Oltre a diversi balocchi per avere una copia più figa di Starship Interstellar, saranno aggiunte meccaniche addizionali.
Alcune di queste mireranno proprio al moto dei pianeti, l’aspetto che per primo ci ha fatto avvicinare al gioco.
Interessante il mix fra casualità e determinismo. Alcune azioni richiedono di pescare da un sacchetto (ricordando The Thing in questo) o di pescare un qualche token (si veda la nostra esperienza su Nettuno).
Mai però che ci sia un effetto non mitigabile pagando qualcosa e non sono presenti “colpi di sfortuna” che possano compromettere la partita.
Diverse le condizioni di fine partita, come la morte del Sole o aver equipaggiato la Interstellar a dovere, ad esempio.
In questo modo ognuno può fare la sua strategia, ma non intraprendere tutti i percorsi.
Sta a voi trovare la vostra strada.

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