Deck of Spies: capire il deck building

Dopo Deck Express, una vera rivelazione per noi, continuiamo con i giochi “PnP – no PnP“.
Sì, perché anche Deck of Spies non necessita di stampare alcunché, ma semplicemente di avere la disponibilità di un mazzo di carte francesi (quelle da poker, per intenderci).
Quando per fare un gioco non servono 10 kg di scatola e un Kickstarter milionario.

Tempo di lettura 5 minuti

Deck of Spies è un altro titolo che partecipò al Traditional Deck Game Contest indetto da BGG.
Un gioco totalmente incentrato sul deck building e sulla gestione della mano, meccaniche che spesso vanno a braccetto. Magari più dettagli “tecnici” li trovate sulla pagina del gioco BGG.

Per chi va di fretta
  • Un mazzo di carte da poker per giocare
  • Un gioco in solitario
  • Neutralizzate o reclutate la spia avversaria
  • Una palestra per il deck building
  • Se “gestite” tutte le spie avversarie, si valuterà la qualità del proprio mazzo

Deck of Spies
di James A. Newman

Per 1 giocatore. Età 10+

Durata: 15minuti
Costo: gratuito

 


Come promesso, solo un mazzo di carte

Siamo gente di parola: come scritto nell’introduzione basta un mazzo di carte da poker da quale dovete togliere i jolly.
Non serve nessuna pedina o segnapunti.
Le carte durante il gioco prendono le sembianze di spie.
Un gruppo sarà quello delle spie nemiche, da neutralizzare (counter) o da rendere innocue con mezzi più bruschi (assassinare, assassinate).
Ma se qualcosa ci hanno insegnato i fil di spionaggio, le spie sono “labili”.
Con gli giusti stimoli possono passare dalla nostra parte, reclutandola (recruit).
Per chi volesse approfondire il concetto, le pellicole Munich o Spy Game possono rendere l’idea.

Il setup: due mazzetti.
Voi e le spie nemiche

Il controspionaggio

Ecco quindi che il giocatore gestisce un’altra parte del mazzo, da dove pesca le sue spie per svolgere le azioni di cui sopra.
La sua disponibilità di agenti andrà migliorando proprio attraverso l’azione recruit.
Disponibilità che non solo aumenterà in quantità, ma anche in qualità, mandando in pensione agenti poco performanti (retire). Eliminando dal proprio mazzo gli anelli deboli, la sua mano potrà vantare così carte migliori.
Fatta una panoramica su Deck of Spies, e cercato di tirarvi dentro l’ambientazione, passiamo alla sostanza del gioco.

Le spie più difficili da battere arrivano alla fine

Due mazzetti: noi e loro

Il regolamento, come per Deck Express qualche paginetta, ci spiega come creare i due mazzi, il mazzo delle spie e il nostro mazzo.
Come intuibile ogni agente ha una forza in base al valore della carta, lasciando all’Asso un’azione speciale.
Prese le carte dal 5 al Re, si creano dei mazzetti separati e si forma un unico Mazzo Spie.
Il sistema è quello presente in diversi giochi, quando si organizzano le carte per ere, o comunque quando si vuole che le sfide più difficili vengano affrontate più avanti nel corso della partita.
Costruito il mazzo, viene capovolto così che la pila del Mazzo Spie è formato da carte a faccia in su, con le spie avversarie più scarse in cima.

Plata o Plomo: ma era un’altra storia.
Uno schematico delle azioni

Partiamo male

Le restanti carte, dall’Asso al 4, formano il Mazzo di Pesca del giocatore. Si mescolano tutte insieme e stanno a faccia in giù.
Il valore basso delle carte fa capire che la vostra agenzia è un po’ sguarnita all’inizio, tranne per gli Assi, i killer che permettono l’azione assassinate.
E’ proprio la meccanica di deck building che permetterà di avere un’agenzia di spionaggio più decorosa.

Una sfida silenziosa

Quindi la prima mazza scoperta del Mazzo delle Spie è la carta da “gestire”.
Avrete in mano 5 carte prese dal vostro mazzo di pesca e avrete la possibilità di scegliere fra una delle tre azioni viste in precedenza.
Lasciando alla lettura del regolamento l’azione assassinate, che consiste nel giocare un Asso, finche ce ne sono, e togliersi dagli impicci, l’azione counter e recruit sono le stesse.
Bisogna calare dalla mano delle carte la cui somma sia superiore o uguale alla forza della spia avversaria del momento.
Per l’azione counter, dove neutralizziamo l’avversario, le carte che giochiamo possono avere un qualsivoglia seme e la spia sconfitta finisce nel suo mazzo degli scarti, il Scarti Mazzo Spie.
Se volessimo reclutarla, il principio è lo stesso, ma la spia passa nella pila degli scarti del giocatore (quando poi il mazzo di pesca sarà esaurito, si rimescoleranno gli scarti, così che la nuova spia adesso è disponibile).

La migliore agenzia

Il gioco prosegue, spia dopo spia da gestire. Può accadere che in un turno non siate in grado di “gestire” la spia avversaria del momento, allora il gioco termina.
Mettiamo invece che abbiate completato tutto il Mazzo delle Spie.
Non avete ancora vinto. Contate quante figure (Fante, Regina e Re) avete nel vostro mazzetto, fra disponibili e scartate avete.
Se avete più spie senior, le figure appunto, di quante stanno nel Mazzo Scarti Spie, allora la vostra rete di spie è la migliore e avete vinto.

In conclusione

>> Link al regolamento in inglese

James A. Newman è riuscito, con un mazzo di carte da poker, ha fornirci un gioco.
Lo abbiamo detto mille volte, non siamo ipocriti. Giochi come Dog Park li apprezziamo anche per la dovizia di materiali pregiati.
Tuttavia rimaniamo sempre colpiti da questi giochi, a volte piccoli “congegni” in altri casi piccole opere d’arte, che mettono in risalto la capacità di game designer.
Siamo d’accordo con Christian Giove che, nella sua intervista nell’ultimo numero di IoGioco, afferma che il lavoro difficile è quello di “sottrazione”, non tanto quello di aggiungere elementi.
E ci è stato confermato anche in altri ambienti, per progetti che speriamo presto di portare sul blog.

Deck of Spies: il sussidiario del deck building

I temi come didattica ludica, divulgazione e giochi introduttivi cerchiamo sempre di trattarli con le pinze.
Spesso si basano su cliché e concetti consunti.
volando più basso possiamo dire che, a costo zero, Deck of Spies permette a chiunque di familiarizzare col concetto di deck building.
Ho un mazzo base e posso acquistare o procurarmi carte migliori.
Posso anche disfarmi delle carte più scarse, così che, quando le carte iniziano a “ciclare” dalla pila degli scarti al mazzo di pesca, io posso suppore di avere una mano migliore.
Non ci sono molti altri fronzoli in Deck of Spies che nella sua semplicità è un bell’esempio di efficacia.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi che possono piacerti se hai gradito l’articolo.
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08 Settembre 2023

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