Days of Ire: Budapest 1956

Per chi ci segue anche su Facebook, Days of Ire non è uno scoop. E’ infatti da un po’ di tempo che abbiamo messo gli occhi su questo progetto Kickstarter, che trovate a questo link. Probabilmente non siamo stati gli unici, visto che ha già trovato 950 sostenitori e ha superato i 55.000$ di raccolta.
Noi di Volpe Giocosa abbiamo provato Days of Ire, grazie a Cloud Island che ci ha messo a disposizione una copia.

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Days of Ire: Budapest 1956
Cloud Island

Da 1 a 4 giocatori. Età 12+
Durata di una partita: 60-90 minuti

 

 

Una storia realmente accaduta

Per prima cosa è opportuno un breve cenno ai reali eventi accaduti.
Il 23 Ottobre del 1956, a Budapest per l’appunto, migliaia di studenti scendono in piazza per manifestare a sostegno di una protesta che si stava tenendo a Poznan, in Polonia. Il governo rispose con cecchini e unità della polizia segreta, ovvero la State Protection Authority (SPA).
La notte del 24 Ottobre Zhukov, ministro della Difesa russo, fa entrare in città i carri armati sovietici per sostenere il governo. Ne scaturirà una guerriglia di una settimana, al termine della quale i due fronti si incontrano al tavolo dei negoziati. Le richieste dei manifestanti vengono in buona parte accolte, ma sarà una vittoria effimera. Il 4 Novembre, infatti, l’Unione Sovietica arriva a Budapest con 200.000 soldati e 4000 carri armati. L’URSS impone così di nuovo la sua supremazia sull’Ungheria.

Quest’anno si celebra l’anniversario dei 60 Anni da quei sanguinosi fatti e sono previste attività commemorative. Se vogliamo è un po’ quello che accade per Wir Sind Das Volk con l’anniversario del Muro di Berlino. Days of Ire si propone infatti di narrare e simulare gli eventi di quella settimana che va dal 23 Ottobre al 30 Ottobre del 1956.

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Due parole: fedeltà e flessibilità

Come altri giochi di questo tipo, l’ambientazione è molto ben rappresentata. Siamo di fronte a un gioco, che nel suo anno e mezzo di sviluppo, è stato limato in ogni sua parte. Troviamo, ad esempio, un tabellone con le piazze e gli edifici di Budapest che hanno visto questi fatti.
Per questa Budapest in rivolta muoveremo i segnalini dei leader della rivoluzione, che apriranno la strada a guerriglieri pronti ad incendiare con le molotov i carri armati sovietici e a sparare ai cecchini della SPA.
Tutto è ben rappresentato da gli immancabili segnalini e tessere, guidati dall’uso di carte e dadi.
Da segnalare anche la cura della grafica.

Days of Ire mostra una flessibilità superiore alla media dei suoi cugini. Può essere giocato infatti fino a 4 giocatori, in tre differenti modalità: solitario, cooperativo e uno contro tutti. E’ con quest’ultima dinamica che il gioco dà il meglio di sé e che vi andremo a spiegare.

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Un regolamento profondo

Tutto questo popò di roba per girare il gioco si basa su un regolamento alquanto complesso. La lunghezza del regolamento però gli permette di essere chiaro, tramite l’uso di esempi e illustrazioni.
Comunque non vi spaventate: dopo pochi turni avrete interiorizzato le regole e potrete pensare alla vostra strategia. E’ stato così anche per giocatori poco avvezzi col genere: dopo un’iniziale diffidenza si sono immersi nel costruire barricate nel centro di Budapest.
All’inizio della partita si sceglie il giocatore che dovrà soffocare la rivoluzione: questi muoverà le forze dell’Unione Sovietica e della SPA. I restanti giocatori saranno ciascuno un leader della rivolta.

I Sovietici…

Days of Ire è diviso in 7 turni, la settimana di cui parlavamo.
Apre il turno l’esercito sovietico che, giocando delle carte, guadagna un certo numero di Punti di Comando.
Questi punti possono essere spesi per comprare Carte Evento o per muovere i suoi carri armati. Le Carte Evento rappresentano i principali eventi della rivoluzione e sono piazzate sui vari luoghi dove sono avvenuti questi fatti. In effetti, lo scopo del cattivo di turno è di uccidere almeno un leader oppure avere 4 eventi piazzati prima della fine della settimana.

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…e i rivoluzionari

Nella seconda parte del turno, i ragazzi della rivoluzione cercano di rimuovere questi Eventi. Ogni evento può essere eliminato avendo a disposizione il numero e il tipo di risorse richiesto dalle Carte Evento.
Inizia quindi la caccia alle risorse. I vostri compagni possono passarvi alcune delle loro Carte Rivoluzionari con le risorse dovute. Un po’ potrete averle voi. O ancora potete guidare i segnalini combattenti, che portano risorse, nel luogo degli Eventi. Nel fare questo dovete stare attenti ai carri armati, che sparano contro i manifestanti ogni volta questi compiono un’Azione.
Risolvere un Evento è solo una delle varie Azioni disponibili ai manifestanti. Le opzioni sono tante: Days of Ire è molto profondo, anche se complesso.
Chiude il turno la SPA, guidata dallo stesso giocatore che guida l’URSS. La SPA, con i suoi cecchini e miliziani, cerca di freddare i ribelli.

Una corsa contro il tempo

La meccanica spiegata è ovviamente semplificata. Alcune delle carte hanno abilità speciali e concatenazioni: bisogna un po’ spremersi le meningi per ottenere il meglio. Inoltre mano a mano che si avvicina la fine del gioco, l’Unione Sovietica riceve sempre carte più potenti. Queste meccaniche, ben regolate, portano davvero a un escalation della tensione. Alla fine i manifestanti dovranno rischiare di lasciarci la pelle, pur di togliere una carta Evento. In effetti l’uso del dado potrebbe far storcere il naso ai più, ma ci sta in un gioco altrimenti troppo compassato.

Ci sentiamo di consigliare Days of Ire e gli amanti del genere non posso farselo mancare. Il suo mix di meccaniche lo rende un titolo fresco, che si adatta a essere giocato più volte.
Se poi volete coalizzarvi contro Days of Ire, allora lasciate i cattivi a Zhukov e giocate in modalità cooperativa.

8 commenti

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