Nova Luna: Rosenberg torna all’astratto (semmai lo avesse lasciato)

Quando esce un Rosenberg, come direbbe un amico di Volpe Giocosa che organizza Roma Est in Gioco, non possiamo che fiondarci sul titolo.
Quando muovevamo i primi passi nel mondo dei giochi da tavolo 2.0, Agricola fu il nostro apripista.
Poteva quindi scapparci Nova Luna?


Tempo di lettura 6 minuti

La risposta, scontata, è no.
Infatti abbiamo giocato diverse partite a Nova Luna, la cui versione Italia è curata da Djama Games.
Lanciatevi quindi nella lettura di questo articolo per prendere confidenza con un gioco tanto astratto quanto tattico.
Alle conclusioni la solita sintesi “prima che cambi luna e che sia primavera”.

Nova Luna
Djama Games

Da 1 a 4 giocatori. Età 8+

Durata: 15 minuti a giocatore
Costo: 30 eur


Una grafica a da Le Voyage dans la lune

Non è un segreto, lo avrete capito dal titolo, che il gioco si incentra sulla luna e le sue fasi.
Le scritte e la grafica sulla scatola, così come la Ruota Lunare, la plancia, richiamano l’Art Nouveau.
Condividono insomma lo stile di “Viaggio nella Luna“, probabilmente il primo film di fantascienza del 1902.
I colori del gioco sono 4: giallo, blu, rosso e turchese.
Alcuni giocatori hanno espresso dubbi sulla scelta cromatica. Alle conclusioni avrete anche la nostra opinione.

Sebbene oggi possa far sorridere, Le Voyage dans la Lune si può considerare il primo film di fantascienza. In realtà è godibile anche ai nostri giorni

Materiali austeri in stile german

Come dicevamo la grafica è molto ricercata e la Ruota Lunare è un piccolo capolavoro.
E’ un disco circolare dove è rappresentata una luna antropomorfa che parte da nuova, diventa piena e torna nuova.
Viene insomma percorso un intero ciclo lunare.
Questa ruota ha delle sedi all’esterno per ospitare delle Tessere.
Sono 68 in tutto, e sono nei quattro colori che riportavamo al paragrafo precedente.
In alto a sinistra hanno un numero, definiamolo costo, e poi sono rappresentati gli obiettivi.
Ce ne può essere uno, di più o anche nessuno.
Ognuno dei quattro potenziali giocatori ha una dote di Gettoni di colore diverso.
Il tocco wow, oltre alla grafica, può essere il Segnalino Luna. E’ un quarto di Luna tridimensionale che un’attenta progettazione, con istruzioni sul bordo confezione, permette di avere una notevole stabilità.
La profondità della scatola è sufficientemente elevata così da poter alloggiare il Segnalino senza necessità di smontarlo ogni volta.
Gli ziplock, le bustine con la chiusura a pressione, sono già all’interno. Comodo.

Il simpatico Segnalino Luna. Può sembrare complesso montarlo, ma le istruzioni sul lato della scatola vengono in vostro aiuto

Il simpatico Segnalino Luna. Può sembrare complesso montarlo, ma le istruzioni sul lato della scatola vengono in vostro aiuto

Astrattismo puro

Sul retro nella scatola e nella prima pagina del regolamento c’è un piccolo trafiletto fra il poetico e l’esoterico.
Parla della luna e delle sue fasi. In maniera onesta però chiarisce che siamo di fronte ad un piazzamento astratto.
Infatti, a parte la grafica citata in precedenza, la luna e il suo moto hanno poco a che fare con tutto il gioco.
Le Tessere si dispongono negli alloggi della Ruota Lunare e quelle che avanzano formano una pila che ricaricherà gli alloggi vuoti al momento opportuno.

Tutto pronto

Tutto pronto

Una meccanica rodata per l’ordine di turno

Ogni giocatore parte con il proprio Gettone sulla casella della luna nuova (a mezzogiorno per intenderci).
Nel corrispondente alloggio, tra l’altro, non vi è una tessera ma il Segnalino Luna.
Il giocatore di turno sceglie una delle tre Tessere davanti al suo gettone e si sposta di tante caselle quanto è il costo.
Il giocatore più indietro nel tracciato è quello di turno, un po’ come accade nel golf.
Se non giocate a golf, avrete comunque trovato una meccanica che avete già visto in Patchwork.

Le due Tessere permettono di soddisfare un obiettivo a vicenda, bordato in oro

Le due Tessere permettono di soddisfare un obiettivo a vicenda, bordato in oro

A cosa servono le Tessere

Le tessere raccolte si posizionano davanti a sé per creare una “pavimentazione secondo un criterio” (creazione di un pattern).
Come dicevamo ci sono degli obiettivi da portare a termine.
Qui tocca fare attenzione.
Ogni tessera indica di che colore devono essere le tessere che stanno affianco a lei per completare l’obiettivo.
Se il pallino con l’obiettivo riporta più di un colore, solo una tessera di queste deve essere a contatto della tessera.
Detta così può essere complicato da capire, infatti vi invitiamo a leggere le didascalie.
In realtà basta capire che non valgono contatti in diagonale e che la Tessera con il requisito fa da “ponte”.
Lo stesso Rosenberg per paura di non essere capito riporta un sacco di possibilità nel regolamento.
Diciamo solo che concluso l’obiettivo, si posiziona sopra uno dei propri Gettoni.
Chi finisce prima i Gettoni vince.

Le Tessere non si

Le Tessere non si “consumano”: infatti quelle gialle possono essere usate per soddisfare l’obiettivo sia sulla turchese che sulla rossa

Semplice ed immediato, ma che richiede attenzione

Se siamo risusciti a farvi capire la logica dietro Nova Luna, avrete capito quanto sia immediato.
Il regolamento basta sia sfogliato per essere appreso e c’è davvero poco di più di quello qui esposto.
Un minimo di attenzione lo richiedono appunto il conseguimento degli obiettivi.
La regola base da capire è che nessuna Tessera può concorre al conseguimento dell’obiettivo che riporta.
Nel proseguo del gioco, posizionando una Tessera, si possono raggiungere più di un obiettivo simultaneamente.
Nelle prime partite, o nei primi round, ciò avverrà quasi per caso.
Nel proseguo sarà proprio una tattica quello di strizzare al massimo le Tessere per concludere gli obiettivi.
Questa ottimizzazione può portare ad allungare il tempo di gioco.

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In conclusione

Nova Luna è stato finalista allo Spiel des Jahres 2020 e Djama Games lo porta in Italia.
In New York Zoo Rosenberg aveva introdotto elementi di pucciosità e un astrattismo meno spinto.
In Nova Luna torna alla sua attitudine da german intransigente, proponendoci una scatola semplice e profondo senza tanti fronzoli.
Come da retro del regolamento prende un gioco di Corné van Moorsel, Habitats, e lo semplifica e lo depura da alcune complessità come il punteggio variabile delle tessere.
Il nome dell’autore olandese risulta ora come co-autore di Nova Luna.
Molti giocatori sono restii a giocare ad astratti. Secondo noi non è né un pregio né un difetto: è semplicemente il suo carattere.

Anche in questo caso è prevista una

Anche in questo caso è prevista una “combo”

Grafica curata, qualcuno ha da ridire sui colori

Il disegnatore smussa un po’ gli angoli con una grafica Art Nouveau. La scelta cromatica è stata oggetto di critiche, ma abbiamo avuto più problemi con le tonalità di verde di New Yor Zoo.
Anche gli obiettivi, per come riportati, sembrano richiedere secondo alcuni che i pattern siano creati secondo la disposizione. In realtà l’unica cosa che conta per il conseguimento degli obiettivi sono i colori.
Qui l’artista sceglie 4 colori se vogliamo opinali, ma il cui contrasto è funzionale.

Un gioco astratto, ma con stile

Un gioco astratto, ma con stile

Amanti dei giochi astratti e concreti

Se acquistate un Rosenberg sapete cosa aspettarvi. Nel senso che anche Nova Luna ha quelle meccaniche collaudate che hanno reso celebre l’autore tedesco.
Pochi fronzoli e tanta sostanza.
I movimenti sulla ruota ricordano Patchwork. Se vi è piaciuto questo gioco, potreste pensare a Nova Luna come a un gioco che può portare più persone al tavolo.
La formazione della “pavimentazione” di Tessere è diversa però dalla logica di incastri alla Tetris.
E’ qualcosa di più simile ad Ank’hor, Queenz od anche Sagrada in un certo senso.

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