Café: un viaggio di lusso nei primi del ‘900

Djama Games, se si esclude la serie YOMA, ha un catalogo non così folto, ma sicuramente di tutto rispetto.
Nova Luna…beh, è un Rosenberg. Polynesia è un gioco che inseguivamo da quando Ludonova ce ne diede notizia.
Speriamo di poterlo vedere a Lucca (saremo presenti, incrociando le dita, lunedì).
Ma oggi siamo qui per parlarvi di un titolo ancora diverso, tra l’altro finalista della competizione Gioco dell’Anno: Café.

Tempo di lettura 7 minuti

Questo contest tra l’altro proprio durante Lucca Comics si chiude e quindi, avendone una copia, perché non condividere con voi le nostre impressioni su questo titolo della Djama Games.
Café esce nel 2020 ma solo recentemente è stato localizzato.
Il primo aggettivo che ci viene in mente per questo gioco di carte è elegante.
Sia nelle meccaniche che come si presenta.
Se volete scoprire il perché, proseguite la lettura dell’articolo fino alle conclusioni.

Per chi va di fretta
  • Creare una catena produttiva dal chicco di caffè al cliente
  • Ad ogni turno la nuova carta sovrapporrà parzialmente la precedente
  • Poca interazione? Ottimo solitario
  • Aria della Belle Epoque ovunque
  • Elegante

Café
di Rôla Costa
Djama Games

Da 1 a 4 giocatori. Età 10+

Durata: 30 minuti
Costo: 25 eur circa


Un piccolo preambolo

Café ci porta nel periodo della Belle Epoque in Portogallo.
Sono passati diversi secoli, come cita il regolamento, dell’ “operazione” del sergente de Melo che ha portato il caffè in Brasile.
Ora, ai primi del 900, il Portogallo è una potenza coloniale. Il caffè lo fa arrivare in Europa da diverse regioni del mondo.
Oltre al già citato Brasile, i chicchi per la preziosa bevanda provengono anche dall’Africa, come l’Angola, e l’Asia, il Timor Est.
Così il caffè può essere sorseggiato nelle caffetterie più eleganti e lussuose del Portogallo.
Le ultime pagine in appendice al regolamento offrono alcune illustrazioni e l’anno di riferimento per ciascuna caffetteria che ritroveremo nel gioco.
Dopo questa piccola contestualizzazione possiamo passare a vedere Café nella sua sostanza.

Quattro le Aziende a disposizione. Una sorta di mini-plancia giocatore dove organizzare il magazzino e tenere traccia del numero di azioni disponibili

Art déco ovunque

Dalla scatola, con effetti UV, al regolamento, e passando ovviamente fra le grandi carte in formato tarocco, Café trasuda art déco. Non ci sembra di esagerare nel dire che il lavoro di Marina Costa, l’illustratrice, abbia dato sicuramente un plus al gioco.
Tornando alle carte, troviamo 4 Carte Azienda, una per ciascun potenziale giocatore.
È un elegante modo per tenere traccia delle azioni disponibili (le Tazzine di caffè che vedremo dopo) e di tenere in ordine la riserva.
Ogni Azienda ha un suo logo, che richiama uno dei Paesi visti in precedenza, e una carta iniziale associata.
Ogni carta è divisa in 6 caselle e può essere vista come le infrastrutture, o meglio fire gli stakeholder visto che ci sono anche i clienti, che l’azienda ha.
Nel gioco l’insieme delle carte che ogni giocatore ha davanti a sé è la Filiera Produttiva.
Vedremo poi come ogni giocatore ampli la propria azienda creando una rete, si spera, sempre più proficua.

Anche il Maestro del Caffè è adeguato: ha un non so che di retrò

L’eleganza del legno

In un gioco di questo tipo, dal gusto retrò, almeno nella grafica, gli elementi in legno sono sicuramente una scelta azzeccata.
Ci sono cubetti alla german di 4 colori diversi, che rappresentano altrettante varietà di caffè.
I cubi più grandi, attenzione, servono per aggiornare i tracciati di ciascun giocatore.
Un buffo “pedinone”, il Maestro del Caffè, completa il materiale che troverete nella scatola.

All’inizio avrete solo una carta nella vostra Filiera Produttiva, associata al tipo di Azienda di scelta. Una leggera asimettria di partenza.

Organizzare la propria azienda creando proficue catene

Costruire catene, pick-up & deliver, è la chiave di tutto Café.
Forse questo è il concetto da capire prima di andare avanti.
L’azienda che il giocatore gestisce parte dalla Coltivazione, passa all’Essicazione e infine alla Tostatura, dopodiché il vostro prodotto può raggiungere le Caffetteria tramite la Consegna.
Tutte queste fasi sono in realtà azioni che il giocatore ha a disposizione nel suo turno.
Quando si sceglie un’azione semplicemente i cubetti transitano da un tipo di casella all’altro e, per comodità, ciascuna “stazione” del processo visto in precedenza ha una lettera dell’alfabeto che la pone nella corretta sequenza.
A questo punto è intuitivo capire come fare punti.
Ogni caffetteria ha una richiesta in termini di numero di cubetti e di colore (quantità di caffè e tipologia, se volete).
Quando arrivate a “dama”, ovvero portate a termine la consegna, il cliente vi ripagherà con dei punti.
Rimane solo come fare crescere l’azienda.

Ecco un’azienda avviata. Avviata male. Il giocatore ha creato una grande “isola” per Coltivare caffè, ma ha pochi slot per l’Essicazione, ad esempio. Inoltre sta producendo per il Magazzino: la Caffetteria si aspetta una ben precisa consegna che, per come stanno le cose, sembra difficile da rispettare.

Espandersi, innanzitutto

All’inizio della partita, come detto, avete solo una carta che consente poche azioni.
Senza scendere nel dettaglio, ad ogni turno il giocatore può scegliere una nuova carta fra una vetrina di tre.
La carta andrà posizionata coprendo almeno due caselle della propria Filiera Produttiva.
Quindi, mentre il gioco avanza, la Filiera Produttiva sarà una sovrapposizione di carte.
Ricorda un po’ Orchard in questo senso.

In un’unica azione comunque riesce a creare una discreta coltivazione

Attivare la catena produttiva

Nel suo turno il giocatore può attivare le quattro azioni che abbiamo visto prima.
Il numero di azioni che può svolgere dipende dal numero di Tazzine di caffè visibili nella sua Filiera Produttiva.
È in questo momento che si vede se è stata creata una Filiera Produttiva degna di questo aggettivo.
Un’azione non attiva una singola casella, ma tutte le caselle dello stesso tipo che sono adiacenti fra loro.
Più difficile a spiegarlo che a intuirlo: se sceglie Coltivare, si punta “un’isola” con tutti chicchi di caffè e si piazza un cubetto su ciascuna casella, facendo attenzione che il colore corrispondente.

Una fase più avanzata: parte del caffè è arrivato in Tostatura (C). Chiaramente ci sono voluti più turni: uno slot l’Essicazione (B) riceve solo un tipo di prodotto alla volta e lo stesso la Tostatura. (chiaramente l’immagine ha solo scopo didattico e potrebbe essere incoerente con parte del regolamento).

A nessuno piace fare mischioni

La stessa logica funziona anche per l’Essicazione: si sceglie un’altra isola e si attivano i signori che essiccano il caffè.
Ogni casella deve essere vuota e accetta solo una tipologia di caffè, anche se può ospitare più di un cubetto.
Non importa quanto siano lontane le Coltivazioni, basta rispettare solo questi tre accorgimenti: le icone si attivano tutte insieme se adiacenti, devono essere vuote e accettano solo una tipologia di caffè.
La stessa logica si applica alla Tostatura, mentre per la Consegna potete far arrivare il vostro prodotto finito da qualunque centro di Tostatura (lo rimarchiamo perché spesso ce se ne scorda).
Nell’azione Consegna, se avete caffè in eccedenza o di qualità non richiesta dai clienti, potete stiparli in Magazzino.
Oltre a essere usati nella fase di scelta della carta (alcune di loro sono a pagamento) possono dare qualche punticino a fine partita.

In conclusione

Speriamo di essere riusciti a farvi passare la semplicità e la logica di Café, che bene lo qualificano fra i giochi papabili a Gioco dell’Anno.
La grafica, come dicevamo, fa il resto, sebbene comunque rimanga un astratto che chiede di creare una linea produttiva A-B-C-D, come i simboli delle carte ricordano.
La bassa interazione fa sospettare che sia un buon solitario, cosa che in effetti è: la community di BGG lo raccomanda al 65%.
Si può comunque creare più verve al tavolo passando al regolamento avanzato, che abbozza un sistema d’asta.

Il cubetto bianco sul tracciato delle Tazzine indica quante azioni avete a disposizione nel vostro turno. Si calcolano semplicemente contanti le Tazzine scoperte nella Filiera Produttiva. Fate attenzione: acquistare carte con le Tazzine ha un costo da sostenere tramite magazzino (vengono in soccorso le caselle con la Nave, qui non citate)

Molta più strategia di quella che esce in queste righe

La meccanica diabolica del gioco è la creazione della Filiera Produttiva.
Ogni volta posizionate una nuova carta difatti bruciate almeno due caselle dell’attuale Filiera Produttiva.
Cosa conviene sacrificare? Le Tazzine di caffè rappresentano azioni e quando si sceglie una carta con questo simbolo la sì paga col caffè del Magazzino, tra l’altro.
Magari non è un grande sacrificio: avete ben posizionato le carte e con una singola azione Tostatura muovete un fracasso di cubetti dall’Essicazione.
Anche i clienti: come si scelgono? Alcune caffetterie occupano diverse caselle e ne basta una sola coperta per annullare la possibilità di servire il cliente.
Ogni turno Café offre quindi una scelta: cosa tenere e cosa buttare?

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28 Ottobre 2022

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