Kepler-3042: una storia di colonizzazione

E’ un po’ difficile giustificare come ci siamo persi, noi Volpe Giocose, Kepler-3042.
Facendo mente locale quando questo gioco uscì, a marchio Placentia Games – Post Scriptum, eravamo una giovane Volpe Giocosa. Vuoi una cosa o vuoi un’altra, non riuscimmo a provarlo (nemmeno ce lo aggiudicammo ad un’asta).
Il turbo publishing poi ci travolse, Kepler-3042 divenne più difficile da trovare e ci perdemmo la possibile di provare questo gioco di  Simone Cerrutti.
Venerdì al Luppulus in Fabula c’è stata l’occasione per compensare questo gap ludico.

Tempo di lettura 6 minuti

Due tavoli al Luppulus venerdì scorso. Sicuramente Oak è stato quello più richiesto in tutta la settimana che ha preceduto l’evento. E’ infatti una delle ultime uscite viste anche a Play 2023.
Sara ci ha giocato, in una partita a tre. Tra l’altro è tornata a casa con un’inaspettata vittoria nonostante fosse un tavolo tosto.
In tavolo separato il vostro Redattore, dove Salvatore ha spiegato Kepler-3042.
Piccolo spoiler: punteggio ridicolo del vostro affezionatissimo. al di là della nota di colore questo informazione vi dà una prima indicazione sulla “severità” di Kepler-3042.

Per chi va di fretta
  • Un gestionale a tema spazio
  • Un gusto un po’ retro
  • Progredite con le Tech e colonizzate nuovi pianeti
  • Fazioni simmetriche, con qualche elemento di indeterminazione

Kepler-3042
di Simone Cerrutti
Placentia Games / Postscriptum Games

Per 1-4 giocatori. Età 14+

Durata: 60-120 minuti
Costo: disponibile solo sul “mercato secondario”


Una componentistica un po retrò

Come dicevamo, Kepler-3042 esce nel 2016. I suoi anni, in termini di componenti, li ha un po tutti.
Il tabellone a caselle esagonali rappresenta la via Lattea, così come in Parsec. Ci sono i classici colori con le sfumature nere e viole, che fanno ambient,  ma allo stesso tempo rendono un po’ più difficile intuire i bordi di una casella.
Lo stesso vale per la grafica in generale: le immagini sulla plancia giocatore sono molto semplici, quelle nelle carte che rappresentano i pianeti sono già più curate (ricordano uno Spazio 1999).
Insomma, Kepler-3042 dal punto di vista dei materiali è senza fronzoli, dove le pedine a forma di astronave sono l’unico componente che fa l’occhiolino al giocatore.
Del resto siamo di fronte a un gioco tremendamente german, se non l’aveste capito dai cubetti risorsa.
Sono in 3 colori: Materia, Energia e preziosissima Antimateria.

Un universo da esplorare…

Altro componente fondamentale di Kepler-3042 sono i token Oggetto Celeste.
Sono circa una trentina, ciascuno con una sua carte che andrà nella riserva di chi reclamerà il pianeta.
Il setup è casuale: gli Oggetti Celesti sono disposti coperti intorno alle stelle stampate sul tabellone in modo casuale.
Ad ogni partita avremo quindi una galassia differente e ad inizio partita saranno capovolti i token della Fascia Vicina.
Il tabellone è diviso infatti in tre zone e all’inizio si parte con un’Astronave attorno al Sole.
Parte del gioco è proprio inviare le proprie Astronavi verso le altre Fasce per esplorare e colonizzare altri Pianeti.

… e da colonizzare

Già perché buona parte degli Oggetti Celesti sono Pianeti.
Ogni pianeta, una volta Colonizzato o Terraformato, produrrà risorse.
Il punto è che ciascun pianeta è diverso dall’altro.
Ok, le categorie a cui possono appartenere sono solo 5, ma i rate di produzione sono diversi per ciascuno, così come la produzione.
Ecco perché ogni token è numerato: servono per rintracciare lo specifico pianeta in una tabella messa a disposizione di ogni giocatore e avere queste statistiche sempre sottomano.

La nostra fazione pronta a colonizzare la via Lattea a Kepler-3042

Come ci siamo comportati

Come da spoiler,male per Dio!“.
Ad inizio partita il setup regala ad ogni giocatore due avanzamenti su altrettanti tracciati tecnologici dei 5 messi a disposizione (Tech).
Il vostro affezionatissimo, per non sapere né leggere né scrivere, prende quelli che sarebbe altrimenti  i più costosi.
L’obiettivo personale che gli viene dato, uno dei modi per fare punti, è abbastanza semplice: terraformare un Pianeta Oceanico.
Anche qui non si assume rischi: nella Fascia Vicina c’è già un pianeta con queste caratteristiche.
Non resta quindi che attrezzarsi: portare la propria Astronave iniziale in loco, farla atterrare e terraformare.
Non è così facile: la Tech Viaggi Spaziali sta a 0, ovvero non abbiamo idea di come navigare nella galassia.
Oltre a questo il pianeta che abbiamo puntato è tosto da terraformare: serve almeno un livello 3 di quella Tech.
La serata parte in salita.
Per gli amanti dei cross-reference, il pianeta in questione è MK-870430 : ogni riferimento in Kepler-3042 non è casuale.

Non si finisce mai di imparare

Detto questo la cosa migliore è spendere le Risorse che il gioco ci dona nel setup per arrivare ad avere i requisiti per il nostro obiettivo.
Ad ogni turno si può scegliere fa un ventaglio di 9 azioni disponibili, eccetto quella giocata nel round precedente.
Iniziamo a puntare sulle Tech viste in precedenza, pagando le risorse che allocate sulla Terra, l’unica plancetta a disposizione ad inizio partita.
Sarebbe possibile anche usare azioni bonus, lanciando risorse all’interno del Pozzo di Clausius. Le risorse che finiscono in questo angolo della nostra plancia escono in pratica dal gioco, finché non si trova il modo di ripristinarle (forse qualcuno avrà capito perché si fa riferimento a Clausius).
Kepler-3042 è molto stretto: i componenti sono limitati.
Le risorse le attingente sempre da una riserva personale, non da una comune: avrete intuito che le azioni bonus sono da usare con saggezza.
Preso dall’ansia, il vostro Affezionatissimo sceglie di non abusarne.

Un gioco duro, ma che sa perdonare

Ed è così che la nostra Astronave, alla velocità di un pedalò del litorale di Rimini, si dirige verso il nostro pianeta obiettivo. Gli altri giocatori invece si muovono diversamente, almeno all’inizio.
Ecco che progrediscono così più velocemente sui due tracciati comuni che daranno punti a fine partita. Sono i tracciati Leadership Coloniale e Leadership Tecnologica.
Ecco che ci viene il sospetto che la nostra strategia non sia poi così acuta.
Per fortuna ad inizio round è girata una carta Progresso che si risolve alla sua fine.
Tranne pochi casi l’evento premia il giocatore che è rimasto indietro su qualche aspetto (una Leadership, una Tech o ha colonizzato).
Ecco che allora qualcosa recuperiamo. Anche con astuzia, tramite la “strategia Calimero“: se in quel round verrà premiato l’ultimo in Leadership Coloniale, non è questo il momento di avanzare su quel tracciato.

Ed eccoci infine giunti a MK-870430

Arrivati alla meta

Ed ecco che MK-870430 appare all’orizzonte (si fa per dire).
La nostra astronave ci finisce sopra. Questo è solo il primo passo.
Difatti in questo modo ci prenotiamo solo per colonizzarla, ma al momento non riceviamo niente.
Semplicemente abbiamo un’Astronave bloccata dal momento che una volta atterrata non può tornare in orbita.
E’ in questo momento che costruiamo nuove Astronavi, con l’azione dedicata, che ripartono di nuovo dalla Terra: potenziare la Tech Viaggi Spaziali è d’obbligo o non arriveremo ma ai pianeti della Fascia Lontana, maggiormente premiati in fase di punteggio finale.
Solo in seguito, tramite l’azione Colonizzare, i pianeti diventano produttivi. Lo diventano ancora di più pagando il costo di terraformazione, condizione in cui forniscono anche punti.

Un po’ di pianeti visitati e sviluppati a fine partita

In conclusione

Ed è così che il vostro Affezionatissimo si è mosso attraverso la via Lattea, colonizzando un pianeta dopo l’altro (o meglio per quello che ci è riuscito).
Kepler-3042 si è dimostrato un gestionale davvero german. Il setup casuale permette di generare infinite situazioni iniziali, ma la mancanza di asimmetria fra i vari giocatori, rende un po’ il tutto calcolato.
Per dire una banalità, il giocatore meno esperto potrebbe semplicemente, almeno nei primi turni, replicare le mosse di un giocatore più scafato. Un po’ come avviene nelle aperture negli Scacchi.
Poi, se avete una propensione al rischio, potete correre verso le zone più lontane della galassia, ancora prima che i pianeti vengano rivelati.
Non siamo sicuri sia una strategia che paghi: in Kepler-3042 si cresce lentamente, sfruttando le risorse di un pianeta “più semplice” per colonizzare e terraformare uno più goloso.
Qualche passo falso vi farà rimanere indietro, ma il sistema introdotto con le carte Progresso svolge un ottimo ruolo di meccanismo di catch-up.
Kepler-3042 è un gioco che siamo stati contenti di “recuperare”. Dal gusto decisamente retrò necessità altre partite per essere compreso davvero.

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13 Giugno 2023

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