Il solitario di Kodachi: assaltare il Palazzo da soli

Da qualche giorno è disponibile sul sito di Fever Games il regolamento per il solitario di Kodachi.
L’autore è Giuseppe Pagano che ringraziamo per permetterci questo articolo.

Tempo di lettura 5 minuti

Kodachi è un titolo che vi abbiamo presentato qualche settimana fa.
Fin dalla prime partite abbiamo intuito che poteva essere giocato in solitario, anche se all’interno della scatola il regolamento non lo prevedeva.
In questo periodo una modalità solitario è un valore aggiunto.
Avevamo provato in Volpe Giocosa a buttare giù uno schema, ma finimmo per concentrarci a giocare a Natsumeno via Skype.
Alle conclusioni vediamo se abbiamo battuto la Guardia Imperiale.

>> clicca qui per scaricare il regolamento <<

Un piccolo ripasso su Kodachi

Prima di passare al solitario di Kodachi facciamo un attimo un punto sul titolo standard.
Si tratta di un gioco di carte, per lo più astratto se non fosse per il supporto della grafica.
La meccanica principale è la costruzione del proprio mazzo (deck building) .
In estrema sintesi sono carte che riportano un numero, tranne varie abilità speciali disseminate qua e là, che in realtà sono il pepe del gioco.
Ogni giocatore infatti ha un set di carte con cui sconfiggere i guardiani del Palazzo.

Gli Assalti

Durante un Assalto viene palesata la prima carta del mazzo Guardie che ha un valore.
Il giocatore decide se sconfiggerla con un numero più basso o più alto, dopodiché gioca una carta dalla sua mano.
Se sconfigge la guardia, può andare avanti, ma dovrà sconfiggere la successiva con lo stesso “principio” dichiarato in precedenza.
Può andare avanti quanto vuole, ma se non riesce a sconfiggere la guardia del momento rimane a becco asciutto.
Se invece si ferma, prende dal tavolo un certo numero di carte in base al numero di guardie sconfitte.
Mentre girava carte Guardia, girava anche carte Palazzo.
Queste devono essere acquistate pagandone il costo indicato. A quel punto quella carta integrerà il proprio mazzo e sarà utile negli assalti successivi.
A fine partita ogni giocatore sfoglierà il suo mazzo, dal momento che ogni carta ha un suo punteggio che può essere “secco” o dipendente da altre carte.

Non tutti le guardie hanno la stessa abilità. Quelle rosse sono più pericolose: per fortuna si riconoscono dal dorso.

Non tutti le guardie hanno la stessa abilità. Quelle rosse sono più pericolose: per fortuna si riconoscono dal dorso.

Bassa interazione

Nell’articolo principale di Kodachi ci sono più dettagli, come ovvio.
Già dalle righe del paragrafo precedente avrete capito come l’interazione sia bassa.
Solo dopo un assalto, una volta che il giocatore di turno ha deciso quali carte prendere, il resto dei giocatori si smazza le restanti.
Questo è il punto di contatto fra i partecipanti a Kodachi,.
Ecco perché abbiamo pensato si potesse prestare a un gioco in solitario.

Il solitario di Kodachi di Giuseppe Pagano

Il solitario di Kodachi proposto non è ufficiale. Il significato è che probabilmente non è avvallato dalla casa produttrice del gioco e dall’autore stesso.
Lo trovate comunque sul sito di Fever Games.

Il set iniziale compende carte scrause. La logica del gioco è proprio quella di

Il set iniziale compende carte scrause. La logica del gioco è proprio quella di “irrobustire” il mazzo per attacchi più potenti nei round successivi

La preparazione del tavolo

In questo solitario di Kodachi, lato giocatore, la preparazione è quella vista nel regolamento base della scatola.
Si può decidere invece l’abilità del vostro compagno di giochi immaginario (il bot), qui chiamato la Guardia Imperiale.
In questo modo si decide la difficoltà della partita in corso, ovvero la Guardia Imperiale parte con un certo numero di carte nel suo tesoretto.

La meccanica degli Assalti in singolo giocatore

Il giocatore gioca come nel caso standard, ma per accedere alla scelta dei premi deve sconfiggere almeno due guardie.
Se riesce nel cimento, può appunto scegliere delle carte da quelle esposte in tavola.
Le guardie offrono risorse per consentire l’acquisto di carte Palazzo.
Risolta questa fase, una logica indica quale carta Palazzo la Guardia Imperiale prende fra quelle disponibili, in modo gratuito.
Il gioco prosegue un round alla volta così come nel gioco con più giocatori.

La riga superiore è composta dalle carte Palazzo, la seconda dalle guardie

La riga superiore è composta dalle carte Palazzo, la seconda dalle guardie

Bisogna prenderci un po’ la mano

Come abbiamo visto all’inizio viene offerta la possibilità nei scegliere la difficoltà del gioco.
La differenza sta nel punteggio iniziale della Guardia Imperiale.
Ai fini del gioco è chiaro che questa differenza si vede solo nel calcolo del punteggio finale.
La vera forza della Guardia Imperiale, che non dipende dalla difficoltà selezionata, è il fatto che ottiene una carta Palazzo ogni turno in modo gratuito.
Chi ha giocato a Kodachi sa quanto c’è da sudare in realtà per avere le risorse necessarie all’acquisto di una carta Palazzo. Ora, l’autore del solitario fa attenzione a questo aspetto.
La Guardia Imperiale predilige le carte viola, se non ci sono predilige quelle di più basso valore.
Se però in quel round sono state scoperte poche carte Palazzo e l’unica scelta per la Guardia Imperiale è una carta Delegato (bianca), sono dolori.
A quel punto “la Scatola” prende anche una tessera Clan. In sintesi, fatta propria la logica della Guardia Imperiale, è opportuno non trovarsi in questa situazione.

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In conclusione

Oggi vi proponiamo il solitario di Kodachi. È un gioco di Fever Games che vi abbiamo presentato qualche settimana fa. Un interessante gioco di carte basato sulla meccanica di costruzione del proprio mazzo (deck building).
L’interazione non è la caratteristica principale di questo titolo ed è chiaro che abbia naturale predisposizione al solitario.
Non esiste una versione ufficiale in questa modalità e Giuseppe Pagano ci offre “Assalto al Palazzo dell’Imperatore“.
In estrema sintesi il giocatore solitario fa i suoi turni come nel gioco base mentre il bot si porta a casa una carta Palazzo in modo gratuita. Semplice ma efficace.
La logica stabilita da Pagano fa sì che il bot non sia avido, ma sta al giocatore non mettersi alle strette da solo.
Al di là della difficoltà scelta, che cambia solo il set di carte Palazzo iniziali della Guardia Imperiale, vincere è complesso.
In genere è una buona caratteristica, perché più il gioco è sfidante più aumenta la sua longevità. Nei rari casi di vittoria, almeno in Volpe Giocosa, è interessante confortare il proprio punteggio nella griglia alla fine della pagina del solitario di Kodachi.
E’ chiaro che per giocare a il solitario di Kodachi ideato da Pagano serve una copia base del gioco.

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