Bretwalda: ultimo giorno e sarà anche in italiano

Con l’articolo di oggi diamo un’occhiata a un crowdfunding che proprio oggi chiuderà.
Bretwalda è un progetto che su Gamefound è stato finanziato in meno di un’ora.
Fino a qualche tempo fa era collegato alla sfida di avere almeno 150 backers italiani, così da vederlo localizzato da Pendragon Games Studio
Tuttavia, la nota casa editrice, non alla prima collaborazione con Phalanx, ha annunciato lo localizzerà a prescindere da quanti connazionali finanzieranno il progetto.

Tempo di lettura 7 minuti

L’annuncio di 5 giorni fa ci fa quindi leggere il progetto su Gamefound in una nuova ottica.
Andiamo quindi in Inghilterra per conquistare la corona dei sette regni e diventare così il Bretwalda.
Alle conclusioni qualche nostro parere.


👨👩 Da 1 a 4 giocatori
🎂 Da 14 anni
⏲️ Durata: 2 ore

Un po’ di contesto

Re Offa di Mercia muore nel 796 DC, lasciando un vuoto di potere con conseguente guerra di successione che avvia la storia di Bretwalda.
I giocatori saranno per l’appunto in lotta tra loro per assicurarsi il titolo e governare sull’eptarchia.
Tra l’altro su Wikipedia trovate maggiori notizie riguardo al periodo dell’eptarchia anglosassone.
Useranno tutti i mezzi per raccogliere i fondi per radunare eserciti e garantirne la fedeltà, mentre sull’isola inizia a diffondersi il Cristianesimo.

Prototipi di miniature.
Si nota lo “stile Lewis”(credits: BGG)

Miniature… scacchistiche

In Bretwalda troveremmo un sacco di miniature. Componenti sempre apprezzate e, se vogliamo, in questo caso anche giustificate.
Siamo di fronte infatti a un wargame, una tipologia di gioco che si presta a elementi di questo tipo fin dai tempi degli scacchi (non sono forse anche loro miniature?).
In effetti le pedine, ma anche altri elementi del comparto grafico, ricordano gli scacchi di Lewis.
Questi scacchi furono ritrovati nel 1800 e probabilmente smarriti durante il Medioevo da un corriere dell’epoca.
Chio è appassionato di scacchi sa che esistono diversi stili per le pedine, come il più famoso Staunton. e Lewis è uno di questi.
La scelta di introdurre questo stile in Bretwalda è azzeccata, dal momento che richiama molto l’epoca dei fatti, sebbene gli scacchi di Lewis siano di epoca più recente.
Comunque, la “medievalità” di Bretwalda, non arriva al giocatore solo per mezzo delle miniature.
Il tabellone stesso ha colori e trame da sembrare un arazzo e le carte non sono da meno.

Una schermata di Tabletop Simulator: non è il massimo dell’ergonomia, ma permette di farsi un’idea

Qualche dettaglio sul gioco

Inutile scendere nel dettaglio del gioco. Come tradizione, Phalanx offre la possibilità di scaricare l’attuale versione del regolamento (in inglese).
Lo si trova anche su Tabletopia, che, insieme a Tabletop Simulator, offre la possibilità di provare una demo del gioco.
Per evitarvi la fatica della lettura, vi diamo comunque un’idea di massima.

La plancia del giocatore: ogni regno è diverso dagli altri, così come i suoi regnanti

Ogni regno con le sue abilità

Come dicevamo, in Bretwalda ogni giocare è a capo di uno dei maggiori regni dell’Inghilterra.
All’inizio del gioco riceverà la sua plancia personale con un set di miniature che rappresentano, oltre al re, il suo entourage.
Ogni regno ha delle proprie caratteristiche rendendo questo gioco di Phalanx asimmetrico.
Ulteriore asimmetria è data dal fatto che ogni regno può essere guidato fino da tre re diversi.
Il loro regno attraverserà una partita che è costituita da 12 turni, che seguono il susseguirsi delle stagioni.
Ogni stagione ha delle sue caratteristiche particolari.
Inoltre, una carta di un mazzo dedicato a quel periodo dell’anno (non fa un po’ Creature Comforts?) , cambia una regola o detta comunque un evento.
È chiaro che l’elemento principale è lo scontro contro gli altri pretendenti al titolo di Bretwalda.
Tuttavia sulla mappa si trovano anche “eserciti neutrali” e c’è sempre l’invasore danese da poter indirizzare contro un avversario, evitando così un confronto diretto.

Chi diventa il nuovo Bretwalda…

Il nuovo Bretwalda è colui che ha più punti vittoria.
Alla fine dei 12 turni si procede al conteggio, ma la partita può finire prima.
Se infatti un giocatore raccoglie i punti vittoria necessari prima della fine del gioco o un regno vede tutti i suoi tre re eliminati, la partita termina in anticipo.
Sì, avete letto bene.
Alla morte del proprio re, un giocatore fa subentrare un erede che, come dicevamo, ha le sue caratteristiche peculiari.

… e cosa farlo per riuscirci

In ogni turno si hanno due azioni da compiere, scegliendone da quattro.
C’è quanto aspettarsi da un wargame, ovvero reclutare truppe e muoverle per l’Inghilterra.
Il Reclutamento non è legato solo a reperire o migliorare “soldatini”, ma c’è un piccolo aspetto deckbuilding, ovvero la possibilità di acquistare carte che daranno bonus in futuro.
La Raccolta, che permette di ottenere cibo e oro, e lo Sviluppo, per costruire infrastrutture, sono in qualche modo in funzione del sostentamento dell’esercito e della guerra.

Nell’ All-In c’è proprio tutto, compresi altri giochi nordici ma non inerenti a Bretwalda

Battaglie e razzie

Bretwalda si basa sul controllo di aree. Solo controllando un’area potremmo trarre risorse e costruire infrastrutture.
Accadrà prima o poi che eserciti di giocatori diversi debbano scontrarsi per un territorio.
Le battaglie, visto che è tornato di moda, funzionano un po’ alla Hero Quest.
In realtà sono più articolate, con dettagli che qua non proponiamo, ma il fatto che gli attaccanti contano le lance uscite dai dadi e i difensori gli scudi, un po’ lo fa ricordare.
In Bretwalda le miniature sono divise in classi, così che ognuna abbia il proprio dado.
Più un’unità è alta in grado, maggiore sarà la sua possibilità di infliggere ferite.
Allo stesso modo ogni tipo di unità ha il proprio valore di punti ferita che può sopportare prima di decedere.
I punti ferita non sono nient’altro che la differenza algebrica fra lance e scudi usciti dai dadi.
In ultimo, chi si aggiudica il territorio, può decidere di fare “terra bruciata” distruggendo quanto era stata fatto dal possessore precedente.

Il crowdfunding permette, come al solito, di accedere a delle esclusività che non troveremo nella versione retail

Qualche numero sulla campagna

Oggi Bretwalda si avvicina a raccogliere quasi 400 mila euro.
Il pledge base è di 89€ e contiene già 30 miniature degli edifici, citati in precedenza come infrastrutture.
Al momento è il pledge di gran lunga preferito dai giocatori.
Più costoso All-in Pledge da 249€ che oltre al gioco di Phalanx, include anche gli scacchi e il tradizionale Hneftfal con uno stile simile a quello di Bretwalda.
Non solo, comunque, visto che contiene anche espansioni ed altri componenti deluxe come il playmat largo più di un metro.
È possibile, tuttavia, anche scegliere dei pledge intermedi, ad esempio che non includano giochi aggiuntivi.
Ad ogni modo anche le espansioni possono essere aggiunte come add-on singolarmente.

Gli stretch goal

Non ancora tutti sbloccati. Vediamo se il rush finale di quest’oggi possa arricchire comunque gli stretch goal sbloccati, che, comunque, non sono pochi.
Come fa notare anche Pendragon, sono state sbloccate nuove unità, come i vescovi e i Berserker, nonché lussuose monete in metallo.
Non sono comunque gli unici segnalini che hanno migliorato la loro qualità grazie allo stretch goal.
Date anche un’occhiata ai token azione e a quelli per tenere traccia dei danni inflitti.

In conclusione

>> Link alla pagina di Gamefound

Bretwalda chiude oggi la campagna su Gamefound.
Pendragon Game Studio, come da introduzione, ha tolto la riserva dei 150 backers italiani per occuparsi della localizzazione.
Forse i numeri della Campagna, o comunque la solidità del gioco, hanno spinto la casa editrice a portarlo comunque in Italia.
Sono solo nostre supposizioni.
In effetti se amate i giochi ad ambientazione storica, questo wargame di Phalanx ha tutte le carte in regola. In più è parecchio sornione in quanto l’ambientazione, ovvero la lotta alla successione con scontri frontali e stilettate, fa molto Trono di Spade.
La meccanica dei re che si susseguono ci ricorda anche un po’ il videogioco Crusader Kings (che ha in realtà ha una sua propria “trasposizione in cartone”).
Il tempo contenuto e la semplicità di gestione delle battaglie, anche se meno alla Hero Quest di come le abbiamo proposte, può accogliere non solo gli appassionati di wargame.

Il costo

Fateci fare il giro lungo.
I giocatori di giochi cosiddetti german, passateci la classificazione vetusta, sono, o erano, di bocca buona.
Una bocca che mangia cubetti di legno, laddove la sua attenzione si posa altrove.
Viceversa, almeno storicamente, il giocatore di wargame è un “miniaturista”, dove il dipingere miniature è l’esaltazione di questa predilezione.
È ovvio quindi che Bretwalda sia ricca di “soldatini”.
Tra l’altro, e torniamo agli scacchi di Lewis, non siamo nella situazione alla Risiko.
Nel gioco oggi proposto ogni unità si distingue dall’altra, e rappresenta una classe sociale dell’epoca, così da giustificare anche dal punto di vista della meccanica di gioco componenti di fattura diversa tra loro.
Infine, sempre per gli appassionati del deluxe, gli stretch goal hanno sbloccato diverso metallo.
La conclusione sul prezzo non la facciamo, ma comunque dovrebbe tenere conto di tutti questi aspetti.
E non ultimo il fatto che arriverà a casa vostra in italiano.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi che possono piacerti se hai gradito l’articolo.
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7 Luglio 2022

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