Wendake: a vivere con gli indiani dei Grandi Laghi

Wendake è un gioco edito da Placentia Games e Post Scriptum nel 2017




E’ un gioco sicuramente arcinoto fra gli esperti, soprattutto per il successo della critica. E’ disponibile anche un’espansione che tratteremo a parte.
Questo titolo fa sue diverse meccaniche, che vanno dal piazzamento lavoratori alla collezione di carte con simboli diversi. Altre soluzioni, invece, sono del tutto originali.
Non diciamo qui altro e con chi è di fretta ci vediamo direttamente alla Lunga Casa delle conclusioni.

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Wendake
Post Scriptum e Placentia Games

Da 1 a 4 giocatori. Età 14+

Durata: 1-2 ore
Prezzo: 50 Eur circa


Un’ambientazione fedelmente ricostruita

Il territorio e la storia

Danilo Sabia, l’autore, è una persona profondamente innamorata di queste popolazioni, della loro cultura e storia.
Spesso stereotipate dai mass media, erano popolazioni in realtà molto diverse tra loro. In Wendake, quindi, niente caccia al bisonte o tende (teepee) che il cinema di Hollywood ci ha mostrato.
Il gioco infatti è ambientato nella regione dei Grandi Laghi, per lo più in quella regione del Canada che prende nome di Ontario. Wendake è per l’appunto come gli Uroni chiamavano quella terra.
Queste tribù erano stanziali e le donne coltivavano la terra, mentre gli uomini erano dediti alla caccia per il commercio delle pelli.
Niente tende, come dicevamo, ma Case Lunghe.
L’autore vuole anche trasmettere al giocatore alcuni valori di queste tribù di nativi, come il rispetto per la natura e la parsimonia con cui usavano le risorse della terra.
Anche aspetti più tristi, come il vaiolo veicolato dagli Europei attraverso il commercio, è qui simulato (qui un esempio storico).

Una delle tribù giocabili con le sue abilità speciali e risorse inziaili

Una delle tribù giocabili con le sue abilità speciali e risorse iniziali

Vita quotidiana e dinamiche fra tribù

L’autore ci tiene quindi a portarci per mano nella reale vita quotidiana di queste popolazioni. Il gioco, per l’appunto, si basa sulla gestione di coltivatrici, cacciatori e guerrieri della vostra tribù.
Dovrete così mettere da parte i prodotti agricoli e “trasformare” i castori in pelli, muovendovi per la regione dei Grandi Laghi. Probabilmente vi dovrete scontrare con altre tribù della regione per accaparrarvi i migliori siti di coltivazione o avere la supremazia militare della zona.
Il dettaglio di come farlo è nella meccanica di gioco.

Le tartarughe danno punteggio a fine partita

Le tartarughe danno punteggio a fine partita

I materiali della scatola

Una parola: abbondanza

Oltre a spiegarvi il contenuto, più o meno come al solito, dobbiamo sottolineare una nota di merito dell’editore.
La scatola è carica di fustelle e buste di segnalini e meplee risorsa. Siamo sui 2 kg abbondanti di materiale.
E’ la tipica situazione che se non riesci a gestire il tutto, accade che il gioco gestisce te. Ovvero le partite si dilungano in microgestione dei dettagli e anche solo il setup può diventare un incubo.
Morale della favola? L’autore può fare pure un ottimo lavoro, ma il gioco non funziona.
Per fortuna non è questo il caso e vorremmo portare l’esperienza di Wendake come esempio.

Plancia giocatore a metà partita

Plancia giocatore a metà partita

Quello che spesso manca: attenzione

Scatola senza inserti. Insomma una scatola che fa fa la scatola. Abbondanza di bustine di plastica con chiusura a pressione (ziplock). Queste costano poco, ma tutte le volte c’è la scocciatura di andarle a comprare. Se poi costano poco al giocatore, figuriamoci all’editore. Con un po’ di attenzione potrete organizzare una singola bustina per giocatore, con altre per il materiale condiviso, a seconda del suo scopo.
Le plance del giocatore sono “scavate”, cioè sono progettate con degli incavi dove alloggiare le risorse e le tessere azione (vedi meccanica). Questo significa anche che il più maldestro non sparecchierà il tavolo durante la partita.
Un’altra stupidaggine: un elastico permette di tenere insieme due listelle piuttosto lunghe.
Per carità, niente che fa gridare al miracolo, ma tutti accorgimenti che messi insieme aiutano sicuro. Un caso di piccola spesa e grande resa?
Se poi non vi basta leggete il nostro articolo su The Dicetroyers.

Le carte Maschera

Le carte Maschera

Grafica e dintorni

Il comparto grafico è ben curato e l’iconografia chiara. Il tabellone è componibile a seconda del numero di giocatori e mettendo insieme diverse plance e listelle si forma il tabellone.
Come riportato, ognuno ha anche una sua plancetta per la gestione della sua tribù. Cacciatori e coltivatrici non sono meeple, ma dischetti. Probabilmente una soluzione meno appariscente, ma più comoda. Sono invece meeple le risorse agricole, i guerrieri e le canoe.
Oltre a tasselli vari acquistabili e alle tessere azione da incastrare nella plancia personale, è presente anche un mazzo di carte. Questo ha un ruolo secondo noi un po’ di contorno nel gioco, ma lo vedremo nel paragrafo dedicato alla giocabilità.
Il regolamento è rilegato e ricco di esempi. Disponibile in diverse lingue, sarebbe stato più comodo se organizzato in volumi diversi.
Completa la dotazione il manuale per il gioco in solitario con accenni storici.

Plancia giocatore ad inizio partita

Plancia giocatore ad inizio partita

Il gioco nudo e crudo

Come sempre non riportiamo un dettaglio del regolamento. Questo è stato caricato dall’editore su BGG e noi lo abbiamo recuperato e condiviso nel materiale scaricabile.
Riportiamo qui gli aspetti che ci hanno più colpito.

Scelta delle azioni

Sviscerata sia l’ambientazione e la componentistica, passiamo alla giocabilità. Si tratta di un piazzamento lavoratori, come abbiamo detto.
Poniamo qui l’attenzione su un dettaglio particolare: la scelta delle azioni. Ogni plancia del giocatore ha un alloggiamento per 9 tessere azione. Ognuna di queste permette infatti di compiere, ma guarda un po’, una o più azioni. Si passa dal commerciare, per scambiare le risorse e comprare progresso, a muovere i vostri ragazzi per la pianura. Le possibilità sono svariate.
Fin qui niente di nuovo. In realtà le tessere sono organizzate in un rettangolo 3 per 3 e le azioni devono essere scelte in modo da fare un tris (come nell’omonimo gioco).
Questo fa sì che per certe azioni vi dovrete accontentare  a quanto imposto da questa regola.
Tenete anche conto che nel turno successivo le tessere azione usate vengono voltate e non sono più riutilizzabili. Inoltre, queste “slittano” cosicché l’ultima fila rientra come prima. In questa fase potrete anche acquisire dal mercato tessere azione più eclettiche da sostituire a quelle base.

Guerrieri pronti a farsi onore

Guerrieri pronti a farsi onore

Sistema di punteggio

Ottima anche la trovata del punteggio. In pratica ci sono quattro tracciati diversi di punteggio: Maschera, Rituale, Economici e Militari. Questi vengono accoppiati a 2 a 2.
Alla fine della partita, per ogni coppia di tracciati, fa punti solo quello con il punteggio minore. Questo sistema obbliga il giocatore a non focalizzarsi solo su un aspetto, ma a tenere un comportamento bilanciato.
Dalla nostra esperienza ci è sembrato che il percorso militare sia quello un po’ più complesso da scalare, mentre quello delle maschere, guidato dalla collezione delle carte, rimane un po’ a latere dell’intera meccanica di gioco. Quest’esperienza potrebbe essere diversa per altri giocatori: le possibilità sono varie e dipendono dall’attitudine del singolo partecipante al gioco.
Aldilà del sistema di punteggio, anche la meccanica delle canoe non è molto approfondita, ma potrebbe trovare spazio nell’espansione.

Materiale scaricabile

L’editore su BGG mette a disposizione il regolamento ricco di esempi. Lo potete scaricare qui.
Per aiutarvi un po’ nelle prime partite, anche se è già disponibile materiale di supporto, Volpe Giocosa mette a disposizione un foglio riassuntivo delle azioni base.
Le tessere azioni acquistabili sono per lo più combinazioni o potenzianti di queste.

Veduta d'insieme

Veduta d’insieme

In conclusione

Sintesi

Wendake è un gioco di Danilo Sabia, un amante della storia degli Indiani d’America e della loro cultura. In questo gioco la sua passione è ben trasmessa, con l’aiuto dell’editore che fornisce materiali e accorgimenti che permettono di “navigare” bene all’interno dell’esperienza ludica (che linguaggio forbito…).
Dietro a questo titolo, dalle meccaniche ben rodate, c’è stato un approfondito playtesting e si vede.
Nel 2017 è stato oggetto di una campagna Kickstarter, che sebbene conclusa, vorremmo con voi condividere.

Esperienza di gioco

E’ un gioco fino a 4 giocatori, solitario compreso. A noi sembra scalare bene e adattarsi al numero di persone al tavolo e, anche se consigliato a partire dai 14 anni, può essere giocato anche da giocatori più piccoli. E’ un titolo infatti che non contiene un’ambientazione da cui tenere lontani i più giovani, anzi.
BGG riporta il gioco come un peso medio-alto. E’ una valutazione sempre un po’ ambigua. Diciamo che la prima partita è di rodaggio, ma già dalla seconda vi muoverete meglio.
Del resto le possibilità sono tante, come le azioni da concatenare. E’ chiaro che un giocatore con maggiore esperienza, sia in generale sia sul questo gioco in particolare, seduti allo stesso tavolo potrebbero non avere un notevole vantaggio sugli altri.
Del resto la componente fortuna è quasi totalmente assente, se non legata a certi dettagli, come la meccanica delle carte.
In definitiva siamo di fronte a un titolo d’antologia.


Se volete farvi un giro sui Grandi Laghi e vivere come veri indiani d’America, potete passare da Get Your Fun.

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