Studiosi a Sud del Tigri: dove eravamo rimasti?

Eravamo rimasti sulle sponde del Tigri. Anzi, a sud del Tigri.
I nostri esploratori viaggiavano per mari, deserti e villaggi tenendo un diario di quanto visto, osservazioni del cielo comprese.
Ecco che dai più disparati Paesi arrivano nella capitale del Califfato degli Abbassidi manoscritti in tutte le lingue.
La loro traduzione in arabo sarà una delle chiavi di volta di Studiosi a Sud del Tigri, secondo capitolo della trilogia di S J Macdonald e Shem Philips.
Iniziamo a vedere le Pergamene.

Tempo di lettura 10 minuti

Con Studiosi a Sud del Tigri la coppia di autori neozelandesi ci offre un piazzamento dadi con alcune meccaniche, almeno a nostra memoria, davvero originali.
Potrebbe essere utile ricordarsi la faccenda dei colori primari e secondari, e come si sommano. Uno sguardo il cerchio di Itten può essere comodo.
Ma tranquilli, se così non fosse basterà davvero solo un paio di round.
Leggere invece l’articolo relativo a Viandanti a Sud del Tigri può essere d’aiuto per orientarsi più velocemente e capire similitudini e differenze.

Per chi va di fretta
  • Secondo capitolo della trilogia “a Sud del Tigri”
  • Un piazzamento dadi con un’originale meccanica basata sui colori primari e secondari
  • Interessante staffetta di Interpreti per tradurre una Pergamena
  • Logica alla base più lineare che in Viandanti

Studiosi a Sud del Tigri
di S J Macdonald e Shem Philips
Fever Games

Per 1-4 giocatori. Età 12+

Durata: 60-90 minuti
Costo: 50 eur circa


Una valanga di dadi

Beh, è normale: siamo di fronte ad un piazzamento dadi.
Studiosi a Sud del Tigri ci offre una valanga di dadi che non si vedevano dai tempi di Sagrada.
Stessa anche la dimensione e il materiale. Sono divisi in 6 colori diversi, opachi quelli nei colori primari, traslucidi quelli nei secondari.
Per chi ha difficoltà nel distinguere i colori esiste tutta una simbologia, non sappiamo quanto efficiente.
Attenzione perché la divisione dei colori in queste due famiglie è il motore scoppiettante di questo gioco.
Presenti anche un sacchetto di stoffa per ogni giocatore, elemento che ci svela la seconda meccanica pilastro di Studiosi: il bag building.
Generoso anche il tabellone, ricco di tracciati e con la stessa grafica che abbiamo visto in Viandanti. Del resto tutto il comparto grafico è stato nuovamente affidato a Mihajlo “Miko” Dimitrievski.
Questa continuità, oltre a dare un sua cifra stilistica al gioco, facilita la comprensione del gioco grazie ad una iconografia alla quale i giocatori si sono già abituati.

Bag building e un originale sistema di piazzamento dadi: l’anima di Studiosi a Sud del Tigri

Un po’ di asimmetria

Copioso anche il numero di carte. Le carte Obiettivo forniscono, per l’appunto, obiettivi personali differenti da giocatore a giocatore che sbloccheranno miglioramenti nel corso della partita.
Un modo anche per fornire una piccola asimmetria di partenza.
Hanno lo stesso scopo le carte Risorsa: durante il setup ogni giocatore ne sceglie una, così che ognuno avrà un set di risorse iniziali differenti, a partire dai dadi nel proprio sacchetto.

Soffermatevi ad analizzare zona per zona il tabellone: tutto sarà più chiaro

Una visione di insieme 

Studiosi a Sud del Tigri, un po’ come suo cugino Viandanti, offre un sacco di possibilità.
Potremmo quindi essere colti da quella sensazione di spaesamento (overhelming) che non ci permette di capire che pesci prendere.
Prendiamo fiato e analizziamo il tabellone: scorrendo il dito sulle varie zone che lo compongono è possibile tracciare una storia che mette tutto in ordine.
Il percorso logico inizia con la Mappa, sulla sinistra del tabellone. E’ qui proposto un circuito da 9 caselle che ci pare simile al concetto proposto da Shem in Esdra e Neemia.
Qui i giocatori raccolgano le Pergamene (Viaggiare), disponibili in diverse lingue come l’ebraico o il sanscrito. Non sono scritte in arabo, la lingua dei giocatori nell’ambientazione, ma ugualmente permettono di acquisire conoscenza a chi le trova.
Tradotto in meccanica di gioco, il giocatore che raccoglie una Pergamena avanza su uno dei 6 tracciati Ricerca al centro del tabellone.
Sarà possibile avanzare in un tracciato Ricerca anche semplicemente scegliendo l’azione Ricercare, ma è un’altra storia.

Al centro della Mappa le Pergamene da tradurre: sostando su una casella nera si raccoglierà la corrispettiva carta

Pergamene in attesa di essere tradotte

Ecco quindi che la Pergamena vola dall’altro capo del tabellone, sotto le Case della Sapienza, che ricordano in tutto per tutto le Gilde di Viandanti (anche per la meccanica delle maggioranze connessa ai segnalini Influenza).
Qui sostano le Pergamene che attendono di essere tradotte.
Passo che si potrà completare solo ingaggiando gli Interpreti (Reclutare), i Cittadini di Viandanti (vedremo anche perché).
Gli Interpreti non sono mai ad uso esclusivo di chi li recluta. Una delle scelte di design che dona a Studiosi una forte interazione indiretta.
Semplicemente il giocatore che ne sceglie uno, lo sposta in una Stanza (un po’ come se il giocatore approntasse loro una bottega).
Rimane solo un segnalino Influenza sulla carta per ricordare chi l’ha ingaggiato: tutti gli altri giocatori pagheranno al proprietario dell’Interprete una moneta e un lingotto allo stesso traduttore (ovvero alla riserva) ogni volta che vi faranno ricorso.
In effetti per tradurre una Pergamena dalla sua lingua originale all’arabo potrebbe essere necessario coinvolgere più di un Interprete, creando una sorta di staffetta da una lingua ad un’altra (Tradurre).
Solo una volta tradotte le Pergamene entrano nella riserva del giocatore.

Una Pergamena in cinese deve passare, in questo caso, dalle mani di 3 Interpreti per arrivare nella traduzione in arabo.
Un bel lavorio e un bel costo da sostenere

Come si sviluppa una partita

Grosso modo lo abbiamo spiegato. Nel proprio turno un giocatore può compiere un’azione o Riposare.
Supponendo si voglia compiere un’azione, si posa una propria carta Azione dalla propria mano su uno slot della propria plancia giocatore (una piccola gestione della mano).
Le carte, a dire il vero, sono grosso modo tutte uguali. In particolare tutte possono ospitare fino a 2 dadi.
In effetti, se volete compiere un’azione, è logico pensare abbiate ancora qualche dado nella vostra riserva.
Ovviamente ogni slot della propria plancia può ospitare una sola carta Azione.
Quindi, o per penuria di dadi o di azioni disponibili, prima o poi riposerete.
A questo punto, un po’ come in Viandanti, conterete i simboli Luna sulla vostra plancia.
Sicuramente rimetterete nel sacchetto i dadi giocati e riprenderete le carte Azione in mano, dopodiché incasserete le rendite dai vari tracciati Ricerca ed estrarrete nuovi dadi dal sacchetto.
Ogni volta inviate una Pergamena alla Casa della Sapienza o un giocatore riposa, si aggiorna la Mappa con nuove Pergamene dal rispettivo mazzo.
Durante la preparazione questo mazzo è stato “settupato” in modo da distribuire casualmente, ma all’incirca uniformemente, quattro carte Califfo. Ogni volta esce una carta si stabilisce una sorta di scoring, mentre quando sono state rivelate tutte e quattro si chiude la partita.

I colori primari (i dadi sono opachi) si fondono nei rispettivi colori secondari (dadi traslucidi).
Vi ricordate gli abbinamenti?
Hint: guardate l’ordine dei tracciati Ricerca

Colori che si fondono

Ogni azione richiede che sulla carta sia posati 1 o 2 dadi. Il tipo di azione non è intrinseco della carta giocata, ma dipende dallo slot dove si è posizionata.
L’Azione è caratterizzata da due fattori. La prima è il valore, ovvero banalmente la somma dei dadi selezionati.
La seconda è il colore. Ecco che viene fuori l’elemento più originale di Studiosi a Sud del Tigri.
Se i dadi collocati sono dello stesso colore è tutto chiaro. Se sono invece di colori diversi, ma entrambi primari, il colore dell’azione è quello dato dalla somma dei due colori. Ecco che un dado rosso e un dado blu daranno luogo ad un’azione viola.
Il regolamento gestisce poi tutti i casi possibili, come ad esempio la copresenza di un dado con colore primario ed uno secondario.

Lavoratori che non lavorano ma che colorano dadi

Come ti pitturo i dadi

Nel caso il colore dell’azione dato dai dadi non vi soddisfi, potete tirare in ballo i Lavoratori.
A differenza di altri titoli della coppia kiwi, dove venivano piazzati, qui i Lavoratori servono per far cambiare colore ai dadi (o aumentarne il valore, ma va beh).
I Lavoratori sono disponibili nei colori primari e giocati su un dado ne cambiano infatti il colore.
Per completezza di informazione riportiamo la presenza di dadi bianchi, che rappresentano un po’ la zavorra del bag. Sono facilmente ottenibili, ma “appesantiscono” il sacchetto visto che le azioni più potenti richiedono l’impiego di dadi colorati, meglio se di un colore secondario.
In effetti Tradurre richiede che la corrispettiva azione sia di un colore secondario.
Reclutare un Interprete non richiede nessun colore particolare, ma avere un’azione con un valore alto darà più scelta nel mercato (un po’ come avviene per gli Aiutanti in Architetti del Regno Occidentale).

La plancia giocatore è solo un insieme di slot per posizionare le carte Azione.
Alcuni slot si sbloccheranno nel corso della partita

Meglio Viandanti o Studiosi?

Domanda che può sembrare quasi una trappola. Come sempre, difficile paragonare due giochi.
Viandanti richiede almeno una mezza partita per capire che cosa si stia facendo. Più di una è necessaria per apprezzarlo (cosa che può anche non accadere, per carità).
Dopo averci preso dimestichezza, essendosi arrampicati un po’ sulla curva di apprendimento, la meccanica di tableau building, con tutte le carte che compongono un mosaico, è anche gratificante.
In Studiosi la logica descritta poc’anzi la capisci subito. Anzi, la prima volta che leggi il regolamento, quello che ti preoccupa è il sistema dei colori e come si compongono (vedi sopra).
Falso problema.
Quello si capisce subito. Capirete poi dopo che ad ogni colore è attribuito un campo della conoscenza (rosso per la fisica e arancione per la chimica, ad esempio), ma anche questo poco importa.

I tracciati Ricerca

Si parte subito, si capisce dopo

E’ infatti più complesso impratichirsi. Una volta tradotta una Pergamena e portata nella propria riserva, il suo contributo “secco” al punteggio finale è generalmente misero.
In realtà hanno un po’ la funzione delle carte Spazio in Viandanti, attivano cioè degli obiettivi personali generalmente legati al set collection di Pergamene in una determinata lingua o al punteggio ottenuto su un qualche tracciato Ricerca.
Anche la gestione degli Interpreti richiede un po’ di pratica.
Abbiamo visto come il reclutarli non ne garantisce l’uso esclusivo. Quello che non abbiamo detto è che ogni volta che offrono un loro servizio di traduzione, quindi a qualsivoglia giocatore, si avvicinano alla pensione.
Raggiunta la pensione vengono riposti sotto uno slot azione della plancia del giocatore che gli aveva reclutati (quello che gli ha avviato la bottega, insomma), potenziando l’azione stessa.
Proprio come avveniva con i Cittadini che potenziavano le carte Terra e Acqua di Viandanti.

Link utili

In conclusione

Con largo anticipo S J Macdonald ci aveva parlato di Studiosi a Sud del Tigri.
Un gioco che anche rumors ottenuti durante una giornata di GdT Roma Players lo posizionavano fra i più originali ed efficaci della produzione di Macdonald e Philips.
Non ha tradito in questo senso le aspettative.
La meccanica dei colori primari e secondari è davvero curiosa e più intuitiva di quanto si possa pensare leggendo solo il regolamento.
Il presente articolo non vuole avere valenza di tutorial, ma pensiamo che una panoramica come quella che vi abbiamo proposto, faccia capire grosso modo come funziona il motore di gioco.
Tenete comunque conto che una spiegazione di Studiosi vi richiederà almeno 30 minuti, anche in presenza di un pubblico esperto.
Un po’ complesso il setup del gioco. La preparazione del mazzo Pergamene, intervallato da carte Califfo, è laborioso.
Per inciso durante la partita a volte le carte Pergamene sono pescate dalla cima del mazzo, altre dal fondo. Questa scelta di design, che sembra arzigogolata, rende in realtà ancora più imprevedibile l’uscita dei Califfi e degli scoring associati.
Ci è piaciuta.

Azione blu con valore 10.
Il tipo di azione dipende da dove la carta sarà collocata sulla plancia giocatore.
In più questa carta attiverà subito i bonus riportati in alto: cosa positiva.
Tuttavia, quando si sceglierà di riposare, un dado bianco finirà nel sacchetto.
Non malissimo, se ci si contiene

Richiede il suo tempo, ma basta organizzarsi

Rimanendo sul discorso della lunghezza, in 2 giocatori Studiosi a Sud del Tigri fila liscio, ma sembra mancare qualcosa.
In 4, per alcuni, è sembrato eccessivamente lungo. Tre è il numero perfetto.
Un dei punti di downtime maggiori si presenta durante la riscossione delle rendite.
In realtà si potrebbero anche incassare in contemporanea al turno del giocatore successivo, ma se è una delle prime partite preferirete svolgere questa attività tutti insieme.
Anche la scelti degli Interpreti nelle Stanze, per svolgere la “staffetta di traduzioni”, richiede la lettura di tutti gli Interpreti disponibili, che possono essere fino a 10.
Poco utile portarsi avanti in un turno avversario, visto che l’azione Tradurre di un’avversario potrebbe mandare in pensione qualche traduttore.
Sembra quasi che la lunghezza sia un problema di Studiosi. Non è esattamente così.
Questo gioco richiede una chips di ingresso, fra spiegazione e familiarizzazione, che può portare “una prima partita” per le lunghe.
Ma abbiamo visto che già dalla seconda, smezzandosi il setup, organizzando il materiale con scatoline e ciotoline e svolgendo qualche bookeeping in autonomia, tutto fila liscio.
Studiosi a Sud del Tigri è un gentiluomo: dategli il tempo che richiede, vi ripagherà.

11 Gennaio 2024

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