Top Hat Games: un incontro con questa realtà

Abbiamo avuto un incontro con Top Hat Games qualche venerdì fa. Purtroppo, a causa di vari fattori, in primis la pandemia, si è trattato di un incontro telefonico.

Come sapete la volpe è un animale, selvatico, poco socievole e diffidente. Volpe Giocosa non è da meno.
La nostra non particolare socialità ci è stata fatta notare da altri blogger.
Tuttavia nella telefonata con Matteo di Top Hat ci siamo trovati subito in sintonia.
Leggete l’articolo per capire perché e le conclusioni per vedere, è il caso di dirlo, cosa nascondono nel cappello.

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Top Hat Games: chi si “nasconde” sotto il cappello

Top Hat Games è una piccola realtà nel ravvenate con contatti con una casa di sviluppo e produzione di giochi da tavolo, la Cobblepot.
Il team al momento è esiguo, ma parlando con Matteo trapela la loro passione per il gioco da tavolo.
Ovviamente, direte, non c’è niente di strano, altrimenti non avrebbero fondato una casa editrice.
Quello che vogliamo dire è che Top Hat Games, attraverso Matteo, ci racconta del gioco da tavolo come strumento di aggregazione.
Diremmo inclusività, se no fosse un termine ormai logoro, quasi un cliché.
Da questo punto di vista siamo entrati subito in sintonia.

Un’azienda non di professionisti, ma professionale

I ragazzi di Top Hat Games non sono professionisti del gioco da tavolo, nella misura in cui svolgono altre attività nel quotidiano.
Tuttavia, dai progetti che ci sono stati raccontati e dalla loro campagna Kickstarter, hanno approcciato questa “missione” con professionalità.
Come dicevamo nel paragrafo precedente, sono veri appassionati.
Alcuni di loro che lavorano nel sociale hanno introdotto il gioco, e in particolare il gioco da tavolo, nelle loro attività.
Hanno infatti riscontrato dei “benefici” che alcuni membri della Redazione hanno anch’essi trovato nell’uso di questi giochi in realtà complesse.
Sono anche riusciti a portare il gioco da tavolo, non sotto il cappello di Top Hat Games, in teatro, dando vita a qualcosa di paragonabile alle cene con delitto.
Si tratta di spettacoli interattivi che coinvolgono il gruppo sullo svolgimento di una storia.
Un’esperienza ricca di improvvisazione, insomma.

Il gioco più leggendario della storia in termini di wargame

Il gioco più leggendario della storia in termini di wargame

Cos’è un wargame

La nostra esperienza

Abbiamo parlato di questa categoria di giochi in passato, forse superficialmente.
Ad esempio quando abbiamo presentato Roberto Leopardi di Italea, oppure nei casi di Baroque e La Belle Epoque.
Questi due giochi sono in realtà qualcosa di differente rispetto al classico wargame in senso stretto.
Forte Battlestar Galactica è stato il nostro wargame più puro.
Ecco perché vorremmo spendere due parole nel presentarvi questi giochi, senza scendere in una disamina che non saremmo in grado di fare.

Una veloce panoramica

Il wargame, o gioco di guerra, propone generalmente lo scontro tra due o più fazioni su un campo di battaglia.
Concetto lapalissiano, ma da qualche parte dovevamo partire.
In alcuni tipi di giochi, ogni giocatore ha un esercito da costruire comprando unità per unità in negozio. Diventa alla fine qualcosa di simile a Magic, un gioco di carte collezionabili.
In altri, come in The Fall of the King, tutto è dentro la scatola.
L’ambientazione, come potete intuire, può essere qualsiasi. Ogni unità del proprio esercito ha le sue caratteristiche.
Generalmente sono la forza d’attacco, la difesa, i colpi che può sostenere prima di morire e la capacità di movimento.
I giochi classici non hanno una griglia o un tabellone, ma le unità si muovono in centimetri su un tavolo grazie all’ausilio di un righello o simile.
In giochi ricchi si trovano poi costruzioni sul terreno (diorama).

In questo periodo di COVID-19 i simulatori online sono i surrogati per capire la meccanica di un gioco. Dobbiamo accontentarci. Ma il gioco da tavolo necessita un tavolo

In questo periodo di COVID-19 i simulatori online sono i surrogati per capire la meccanica di un gioco. Dobbiamo accontentarci. Ma il gioco da tavolo necessita un tavolo

Il Ventura Battle System

Caratteristica dei wargame è la durata. Bene o male portano via ore e ore di gioco, fino ad arrivare a The Campaign for North Africa: The Desert War 1940-43 (ricordate la differenza fra gioco intricato o complesso?)
Questo titolo richiede 10000 ore per una partita e pochi al mondo possono dire di avere completato una partita.
Il Ventura Battle System è un sistema che Top Hat Games ha adottato per il suo The Fall of the King per abbattere questa caratteristica e introdurre più persone a quello che alla fine è un settore di nicchia.
Sembra che ci sono riusciti, dal momento che su BGG la durata del gioco è di un’ora.
Nel Ventura Battle System ogni unità ha le sue caratteristiche, come nel generico wargame presentato.
Come in altri giochi è presente una gerarchia fra i ruoli delle unità, con sinergie varie.

Struttura del turno

Il turno inizia con una fase di Iniziativa, che in sostanza tramite una puntata di Marcatori (segnalini), corretta da altri fattori, determina chi inizia.
E’ quindi introdotto il concetto di pila, che si basa sul singolo soldato o su una sorta di plotone.
Le azioni sono semplificate in brevi e lunghe, in modo da simulare il tempo necessario a compierlo.
Il Ventura Battle System si basa su scenari, ovvero sulla simulazione di battaglie con eserciti assegnati, che potrebbero essere collegati tra loro in modalità campagna.

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The Fall of the King

The Fall of the King è il primo gioco che sfrutta il Ventura Battle System di questa casa editrice. Come dicevamo è un gioco per 2 giocatori della durata di un’ora, anche per giocatori in tenera età.
Abbiamo colto indiscrezioni che altri giochi basati su questa meccanica potrebbero essere nella forgia.
Questo gioco è stato lanciato via Kickstarter a luglio e ha raccolto i fondi necessari.
E’ bastato poco, perché il gioco non si basa su costosi diorami o miniature, ma punta alla praticità.
Probabilmente avrebbe raccolto anche di più, ma purtroppo Top Hat Games e gli amici di Cobblepot non hanno potuto estendere la loro campagna nel mondo anglosassone.
La situazione legata al COVID-19 ha cancellato all’ultimo una fiera in Scozia, dove The Fall of the King era molto atteso.
Top Hat Games ci conferma l’interesse oltre Manica circa il medioevo italiano, che avevamo riscontrato anche in Volpe Giocosa.
Il gioco, inoltre, è stato supervisionato dal Dr. Raccagni dell’Università di Edimburgo, lecturer in Storia Medievale.
In questo contesto si è sperimentato, e forse si è andati anche oltre, anche l’uso del gioco da tavolo nella didattica.

L’ambientazione

Tralasciamo la meccanica e il regolamento, che abbiamo già per sommi capi spiegato. Nelle pagine del manuale trovate anche una contestualizzazione del gioco, con al spiegazione di cosa sia una Compagnia di Ventura.
The Fall of the King, con i suoi scenari, ci porta nel cuore della battaglia di Fossalta del 1249, nei celebri scontri fra guelfi e ghibellini.
Nelle 12 pagine degli scenari storici si trovano 4 sfide, che si possono ripetere, che ricalcano quei giorni.
Queste battaglie tengono conto di diversi terreni, con diverse costituzione degli schieramenti ed anche gli obiettivi strategici differiscono di volta in volta.

Un’esperienza di gioco tramite simulatore online

In conclusione

Top Hat Games è una casa editrice con la quale siamo venuti in contatto in questi giorni.
Si trova a Ravenna e lavora a stretto contatto con Cobblepot, un’azienda di sviluppo e produzione di giochi da tavolo del ravvenate.
E’ un piccolo gruppetto di persone mosse dalla passione. Introducono così il gioco da tavolo laddove pensano possa essere da coadiuvante per le loro attività professionali.
Interessatene anche la collaborazione che hanno stabilito con l’Università dio Edimburgo che ha permesso una corretta contestualizzazione di The Fall of the King.
Qui trovate una discrezione.
E’ questo il loro primo titolo, proposto con un Kickstarter, che sfrutta il Ventura Battle System.
E’ un sistema semplificato per wargame, ma non semplicistico, di cui potremmo sentire parlare in loro nuovi progetti.
Al momento state sintonizzati perché speriamo di poter scrivere qualcosa di più sul loro primo titolo.

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