The Resistance: sei con il Regime o con la Resistenza?

In un futuro, forse non troppo lontano, la società sarà sotto il giogo di una tirannia ipertecnologica. Starà voi, paladini della libertà riuniti in The Resistance, lottare clandestinamente per sconfiggere la dittatura. Attenzione però: fra di voi si sono infiltrate delle spie, che faranno di tutto per sabotarvi e condurvi al fallimento. Chi vincerà?

scatola

 

The Resistance
Raven

Da 5 a 10 giocatori
Durata di una partita: circa 30 minuti
Prezzo: circa 25 euro (con un’espansione)

 

 

The Resistance, alla seconda edizione italiana, è un gioco che gira bene in un gruppo numeroso. Come party game, è il gioco ideale dopo una pizza con gli amici o qualcosa del genere. Il prezzo può sembrare elevato, ma tenete conto che ci giocherete molto. La meccanica può sembrarvi un incrocio con Lupus in Tabula, ma riveduto e corretto. In particolare, le “accuse” possono essere formulate con più cognizione di causa e le spie (forse sarebbe meglio dire sabotatori, ma il nome era inflazionato, vedi Saboteur) possono essere scovate con metodo.
Fermi tutti: spieghiamo il gioco.

Un gioco di bluff e accuse
carteAll’inizio del gioco a ciascun giocatore è affidata una carta segreta, che riporta il suo ruolo. Può essere un membro della resistenza, quindi la sua carta riporterà un pugno chiuso azzurro, o una spia, carta con triangolo rosso. A quel punto tutti i giocatori chiudono gli occhi (ecchilà là direte…e sì, ma solo una volta!), poi li chiudono e gli riaprono tutti insieme. Quindi ci sono due squadre: quella delle spie che sanno esattamente chi ne fa parte,  e quella dei solitari e diligenti partigiani. Dopo questa fase iniziano le missioni. Le missioni sono 5: la squadra che per prima raggiunge 3 suoi obiettivi ha vinto.

Come fare?
A turno, un giocatore svolge il ruolo di leader. Il leader seleziona tante persone quante la plancia ne richiplanceede per quella missione. I prescelti ottengono un tassello arma. A quel punto, tutti i giocatori votano se approvare o no la costituzione di quel gruppo. Per farlo, rendono noto il loro voto con una tessera PRO o CONTRA. Se la maggioranza respinge , il tassello leader passa al giocatore affianco e si ripete la votazione. Se per 5 volte consecutive la composizione del team è bocciata, hanno vinto le spie.
Se invece, prima o poi, una squadra è approvata, gli eroi ricevono due carte a testa: una riporta “Fallimento” e l’altra “Successo“. I partigiani sempre votano “Successo”, segretamente, passando la carta a qualcuno che le raccoglie. Sempre segretamente, le spie possono invece scegliere liberamente fra le due possibilità. Le carte giocate vengono consultate, in modo che non si sappia chi ha votato cosa, e si traggono le conclusioni. Se non riportato diversamente dalla plancia missione, è sufficiente una sola carta fallimento per mandare la missione a donne di facili costumi e segnare la missione come fallita. Nel caso, il riquadro di quella missione è coperto con un segnalino col logo delle spie, altrimenti con quello della resistenza dura e pura. Come dicevamo, si ripete questa procedura fino a che uno dei team non si aggiudica i famosi 3 punti.

“Non spariamo a caso”
The Resistance come anticipato ricorda Lupus In Tabula, del quale speriamo a breve di proporvi una recensione.
Tuttavia la considero una versione migliore, in quanto il sistema di apertura e chiusura degli occhi ètessere effettuato una sola volta. Inoltre, tutti i giocatori rimangono dentro la partita fino in fondo, e nessuno si sente escluso. Le meccaniche sia dei voti che del comportamento durante la missione, permettono di fare delle ipotesi sulla composizione delle squadre, con uno sistema alla Mastermind.
All’inizio del gioco sparerete più o meno a caso e non capirete l’importanza del voto. Dopo un po’ di giri, vi renderete conto che, durante la votazione, è l’unico momento che hanno i membri della resistenza per non fare partecipare le spie alle missione, al fine di evitare sabotaggi.
Le spie, a loro volta, dovranno tentare, se il leader fosse uno di loro, di portare dentro almeno un loro membro (ricordate: loro si conoscono), senza farsi scoprire.

Un po’ di tattica
In effetti, cosa dovrebbero fare i membri della resistenza per capire chi non convocare? Le spie, invece, quando si devono scoprire?
Beh..all’inizio vedrete subito che la prima missione la vinceranno sempre i buoni. In effetti, anche se nel gruppo ci fossero delle spie, magari in una missione a due, non si farebbero certo scoprire così presto. Probabilmente, se il leader della prima missione è una spia, potrebbe non convocare proprio uno dei suoi colleghi. Allo stesso modo, se in una missione esce più di una tessera Fallimento, scoprire la composizione dei team diventa più semplice. La statistica dice che la squadra delle spie vince più spesso le partite a The Resistance. Non lo so. Che dite?
Il ruolo del leader riveste sicuramente un certo peso. Secondo voi, farebbe bene a convocare se stesso, in modo da interpretare più facilmente i risultati di quel round, oppure dovrebbe convocare solo membri esterni, in modo da avere riscontri da più giocatori?
Diteci la vostra!

 

6 commenti

  1. Anche in questo gioco è necessario essere un po poker face. Sicuramente tra i miei preferiti!!

    • Ciao Fabio!
      In effetti viene considerato un gioco di “bluffing” (guarda anche Saboteur). Le partite sono molto rapide, il che lo rende anche un gioco infrasettimanale o da “dopo cena”

  2. …. Volpe Giocosa…. grazie per questo sito molto utile…. soprattutto le spiegazioni chiare e lineari che hai fornito….. il gioco è molto interessante e molto pratico, penso che molte volte se le spie hanno una buona sintonia è più facile giocare e vincere la battaglia…. la furbizia e la sintonia rendono il gioco più avvincente….

    • Grazie Vanessa dei complimenti.
      Sicuramente l’affiatamento tra i giocatori, soprattutto le spie, è fondamentale. Per questo più ci si gioca, più viene voglia di giocarci

  3. Fabio giaretta

    Molto figo!!!!

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